Nel corso delle ultime giornate, sia l’International Energy Agency che l’OPEC hanno aggiornato le loro stime sulla domanda di petrolio. Nel dettaglio l’IEA ha tagliato le stime di 220.000 barili al giorno, stimando ora un incremento di 2,2 milioni di barili al giorno rispetto al 2022. Per quanto riguarda l’aumento su base annuale, circa il 70% sarà dovuto al contributo della Cina. Il motivo dell’abbassamento delle stime riguarda i venti contrari in ambito macroeconomico e l’inasprimento della politica monetaria.
Le attese sul 2024 l’associazione prevede un rallentamento della crescita della domanda a 1,1 milioni di barili al giorno, metà rispetto a quest’anno soprattutto per via della sempre maggiore diffusione dei veicoli elettrici. Stime contrastanti arrivano dall’OPEC, che stima un aumento della domanda di 2,4 milioni di barili nel 2023 e di 2,2 milioni di barili al giorno nel 2024. È da segnalare come quasi tutta la crescita arriverà dalle economie che non fanno parte dell’OCSE, specie Cina e quelle del Medio Oriente.
Materie prime, petrolio WTI: analisi tecnica e strategie operative
Dopo il test del supporto in zona 68 dollari dello scorso 28 giugno, le quotazioni del petrolio WTI hanno recuperato forza effettuando due rotture tecniche di rilievo: la prima relativa alla linea di tendenza ottenuta collegando i massimi del 12 e 14 aprile 2023 e la seconda al livello orizzontale transitante in zona 74 dollari. Queste violazioni hanno innescato un nuovo impulso ascendente che in poco tempo ha riportato i prezzi verso l’importante ostacolo in zona 77,40 dollari, dove transita la trendline ascendente che unisce i massimi del 7 e 10 maggio 2023.
Nel caso in cui anche tale ostacolo fosse oltrepassato, le quotazioni potrebbero dirigersi sulla soglia psicologica degli 80 dollari. Al contrario, se dagli attuali livelli partisse un movimento correttivo, i venditori potrebbero riportare i corsi sui supporti a 74 dollari. Una prosecuzione del ribasso avrebbe invece come obiettivo i 70 dollari.
Materie prime, petrolio WTI: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG
Da un punto di vista operativo, si potrebbero valutare strategie di stampo short da 76,30 dollari. Lo stop loss sarebbe identificabile a 78 dollari, mentre l’obiettivo a 74 dollari. Per questo tipo di operatività abbiamo scelto i Certificati Turbo24 di IG, in particolare il Certificato Turbo Short sul petrolio WTI con un livello Knock-Out (KO) superiore alla zona scelta per il nostro stop loss.
Nel dettaglio, il Certificato scelto è il Turbo24 Short con ISIN DE000A23SE31, livello di KO a 89,3302 dollari e leva pari a 6. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo di controllare il moltiplicatore (sotto la voce info). L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché accada ciò le quotazioni del petrolio WTI dovranno raggiungere il livello di KO del Certificato.
I nuovi clienti IG che operano sul mercato regolamentato Spectrum Markets riceveranno un importo pari a 3 euro per ogni 1.000 Turbo24 negoziati, per un massimale di 1.000 euro (scopri come funziona il cash-back di IG). Per chi è già cliente IG invece, l'ammontare di rimborso dipenderà dai volumi di trading:
- Da 250.000 a 500.000 unità mensili il rimborso sarà di 0,50 euro ogni 1.000 unità;
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