In attesa degli importanti dati del lavoro degli Stati Uniti in agenda domani (clicca qui per i market mover di domani 6 agosto 2021), le quotazioni dell’oro si mantengono al di sopra dei 1.800 dollari l’oncia.
Secondo Diego Parrilla di Quadriga Asset Managers, “non c'è una consapevolezza diffusa dei danni a lungo termine causati da politiche monetarie e fiscali ultra-accomodanti”, si legge su Bloomberg. Tassi di interesse artificialmente bassi hanno creato bolle patrimoniali troppo grandi per scoppiare, il che renderà molto difficile per gli istituti centrali normalizzare la politica monetaria senza rischiare il loro collasso, secondo il fund manager.
Il gestore del fondo ha affermato di rimanere fedele alla sua opinione secondo cui l'oro potrebbe salire da 3.000 a 5.000 dollari l'oncia nei prossimi 3-5 anni. La maggior parte degli analisti prevede invece che l'oro diminuirà gradualmente nel lungo periodo.
La ripresa post-pandemia, il tapering della Federal Reserve e un dollaro USA più forte peseranno sul metallo giallo, che scenderà a 1.700 dollari l'oncia entro la fine dell'anno per poi scendere ulteriormente nel 2022, secondo gli strategist di UBS. In questo contesto, vediamo dunque il quadro tecnico dell’oro e come operare.
Materie prime, oro: l’analisi tecnica
Per quanto riguarda il quadro tecnico dell’oro, nelle ultime ottave le quotazioni sono riuscite a reagire a ridosso del supporto fornito dalla soglia psicologica dei 1.800 dollari. Per i prezzi rimane ora importante riuscire a superare la zona dei 1.830 dollari, che consentirebbe una nuova accelerazione del fronte rialzista verso il prossimo l’ostacolo resistenziale compreso tra i 1.850 e i 1.863 dollari l’oncia.
Qui transita infatti la resistenza fornita dai minimi del 12 agosto 2020. Una rottura di tale livello consentirebbe alle forze rialziste di tentare un approdo sui 1.890 dollari, prossima zona resistenziale dove transita la trendline che conta i massimi del 6 gennaio e 26 maggio 2021.
Per i venditori invece sarebbe positivo assistere ad una discesa al di sotto dell’area di concentrazione di domanda compresa tra i 1.800 e i 1.777 dollari, mossa che potrebbe trasportare le quotazioni verso la base del doppio minimo che si è formato tra marzo e aprile 2021, in area 1.678 dollari l’oncia. Vediamo ora la strategia e i livelli operativi nel dettaglio.
Materie prime, oro: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG
A livello operativo, si potrebbero valutare strategie long da 1.800 dollari. Lo stop loss potrebbe essere localizzato a 1.788 dollari, mentre il target a 1.850 dollari.
Per questo tipo di operatività si presta il Certificato Turbo24 Long di IG con ISIN DE000A2233F1, leva 10 e prezzo ask a 18,802 euro. Con il Turbo Calculator vediamo i livelli corrispondenti sul Certificate: livello di entrata a 17,479 euro, stop loss a 16,282 euro e target a 22,481 euro. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo che:
- 1 Turbo24 = 0,01 euro a punto
- 10 Turbo24 = 0,10 euro a punto
- 100 Turbo24 = 1 euro a punto
- 1.000 Turbo24 = 10 euro a punto
Ad esempio, pensiamo di comprare 50 pezzi del Certificato Turbo24 con ISIN DE000A2233F1 per un controvalore di 939,95 euro. Se il nostro target venisse raggiunto potremo vendere i prodotti incassando 1.124,05 euro. Se invece dovesse essere raggiunto lo stop loss si avrebbe la possibilità di vendere i Certificate a 814,10 euro.
L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché accada ciò le quotazioni dell’oro dovranno raggiungere i 1.626,19 dollari, dove si trova il Knock-Out del Certificate.
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