Le quotazioni dell’oro hanno cancellato i recenti guadagni mentre gli indici azionari e i rendimenti dei Treasury USA hanno riassorbito le perdite. Il metallo giallo è di recente rimbalzato dopo il più grande calo mensile da quattro anni a causa delle preoccupazioni circa una Fed più aggressiva.
Gli investitori ora attendono i dati sull’inflazione USA, in agenda domani (clicca qui per conoscere tutti i market mover della settimana dal 12 al 16 luglio 2021) e sul futuro tapering della Fed, in vista anche dell’audizione di Jerome Powell alla Commissione servizi finanziari della Camera. "Se vedremo dati forti, la Fed potrebbe anticipare ulteriormente la proiezione per il primo rialzo dei tassi dall'attuale stima del 2023", ha affermato a Reuters Shinichiro Kadota di Barclays.
Da inizio anno il metallo giallo è comunque in calo di oltre il 5% dal momento che gli investitori scommettono che i vaccini alla fine segneranno la fine delle misure di stimolo straordinarie per far fronte alla crisi economica causata dalla pandemia di Coronavirus.
Secondo gli analisti di UBS “l'ultimo incontro della FOMC, il braccio operativo della Federal Reserve, suggerisce che alcuni funzionari vorrebbero discutere la normalizzazione della politica monetaria, sebbene i segnali della banca centrale e la reazione del mercato del reddito fisso siano stati deboli”.
"Per questo motivo, nei prossimi 3-6 mesi passeremo da ribassisti a neutrali sul dollaro e non completamente rialzisti". In questo contesto, vediamo il quadro tecnico dell’oro e come operare secondo l’analisi tecnica.
Materie prime, oro: l’analisi tecnica
Dopo il violento sell-off che ha portato le quotazioni del metallo giallo al test del supporto statico a 1.765 dollari, i corsi hanno fermato la discesa formando una figura di inversione (doppio minimo, non tecnicamente perfetto) dal quale nelle ultime settimane si sta assistendo ad un recupero dei prezzi.
A seguito della rottura della neckline di questa figura di inversione i corsi hanno testato il livello dinamico discendente espresso dalla trendline che conta il top di agosto 2020 e gennaio 2021, ora transitante a 1.811 dollari l’oncia, fornendo i primi segnali di incertezza.
Se anche questo livello sarà violato al rialzo, il prossimo target naturale per i compratori potrebbe essere identificabile presso i 1.850 dollari, livello resistenziale sul quale i prezzi hanno più volte rimbalzato negli ultimi mesi. Strategie long potrebbero essere quindi implementate in caso di un breakout dei 1.811 dollari l’oncia. Vediamo ora la strategia e i livelli operativi nel dettaglio.
Materie prime, oro: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG
A livello operativo, si potrebbero valutare strategie long da 1.811 dollari. Lo stop loss potrebbe essere localizzato a 1.795 dollari, mentre il target a 1.850 dollari.
Per questo tipo di operatività si presta il Certificato Turbo24 Long di IG con ISIN DE000A2233F1, leva 10 e prezzo ask a 18,051 euro. Con il Turbo Calculator vediamo i livelli corrispondenti sul Certificate: prezzo di entrata a 19,017 euro, stop loss a 17,417 euro e target a 22,915 euro. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo che:
- 1 Turbo24 = 0,01 euro a punto
- 10 Turbo24 = 0,10 euro a punto
- 100 Turbo24 = 1 euro a punto
- 1.000 Turbo24 = 10 euro a punto
Ad esempio, pensiamo di comprare 50 pezzi del Certificato Turbo24 con ISIN DE000A2233F1 per un controvalore di 902 euro. Se il nostro target venisse raggiunto potremo vendere i prodotti incassando 1.145,75 euro. Se invece dovesse essere raggiunto lo stop loss si avrebbe la possibilità di vendere i Certificate a 870,85 euro.
L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché accada ciò le quotazioni dell’oro dovranno raggiungere i 1.621,83 dollari, dove si trova il Knock-Out del Certificate.
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