I prezzi del petrolio sono scesi al minimo da tre mesi, dopo che i dati del settore hanno mostrato una forte costruzione delle forniture di greggio statunitensi, mentre i dati economici cinesi misti hanno sollevato preoccupazioni sulla domanda di greggio mondiale.
La scorsa settimana le scorte statunitensi di greggio sono aumentate di quasi 12 milioni di barili, secondo i dati dell’American Petroleum Institute (API). La produzione di petrolio greggio negli USA quest’anno aumenterà di poco meno del previsto, mentre la domanda diminuirà, ha affermato l’EIA.
L’EIA prevede ora che il consumo totale di petrolio nel Paese diminuirà di 300.000 barili al giorno quest’anno, invertendo le sue precedenti previsioni di un aumento di 100.000 barili/giorno. Anche i dati in Cina, il più grande consumatore mondiale di petrolio, hanno sollevato dubbi sulle prospettive della domanda.
Le importazioni di petrolio greggio dalla seconda economia più grande del mondo in ottobre hanno mostrato crescita robusta, ma le sue esportazioni totali di beni e servizi si è contratta a un ritmo più rapido del previsto, aumentando i timori di una domanda energetica globale inferiore.
Alla pressione sui prezzi del petrolio vi è stata anche una modesta ripresa del dollaro USA dai minimi recenti, il che rende il petrolio più costoso per i possessori di altre valute. Vediamo ora come operare sul titolo secondo l’analisi tecnica.
Materie prime, petrolio WTI: analisi tecnica e strategie operative
Il quadro tecnico del petrolio WTI è evidentemente impostato al ribasso dai massimi segnati a fine settembre in area 95 dollari al barile. Con le vendite viste nelle ultime sedute i corsi hanno violato il livello psicologico degli 80 dollari al barile, confermando l’impostazione grafica a favore dei venditori.
Nel breve termine si potrebbe attendere una ripartenza delle quotazioni dal supporto orizzontale a 77,60 dollari. In tal caso si potrebbero valutare strategie long contrarian con l’obiettivo di sfruttare un eventuale movimento di riassorbimento verso area 80-81 dollari al barile. Vediamo ora come impostare l’operatività con i Certificati di IG.
Materie prime, petrolio WTI: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG
Per quanto riguarda l’operatività, si potrebbero valutare strategie long da 77,60 dollari. Lo stop loss potrebbe essere localizzato a 76,50 dollari, mentre il target a 80 dollari. Per questo tipo di operatività abbiamo scelto i Certificati Turbo24 di IG, in particolare il Certificato Turbo Long sul petrolio WTI con un livello Knock-Out (KO) inferiore alla zona scelta per il nostro stop loss.
Nel dettaglio, il Certificato scelto è il Turbo24 Long con ISIN DE000A2410X8, livello di KO a 70,4319 dollari e leva pari a 11. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo di controllare il moltiplicatore (sotto la voce info). L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché accada ciò le quotazioni del WTI dovranno raggiungere il livello di KO del Certificato.
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