Le quotazioni del petrolio WTIhanno recuperato terreno tra venerdì e ieri, dopo che l'Arabia Saudita ha deciso di prolungare le restrizioni volontarie alla produzione fino al prossimo anno, mentre il resto dell'OPEC sta invece valutando ulteriori tagli.
Nell’ultimo periodo i prezzi sono scesi ai minimi di quattro mesi e la scorsa settimana hanno registrato la quarta ottava di ribassi consecutiva. I motivi sono da ricercare nella preoccupazione che la domanda globale di energia possa indebolirsi insieme all'economia, nonché nel sollievo per il fatto che la guerra in Medio Oriente non si sia estesa, al momento, fino a coinvolgere direttamente i Paesi produttori di petrolio come l'Arabia Saudita o l'Iran.
Ora però il sentiment potrebbe cambiare. Secondo quanto riporta il Financial Times, i membri dell'OPEC sarebbero preoccupati non solo per il calo dei prezzi, ma anche per la guerra tra Israele e Hamas. La prossima riunione dell'OPEC è prevista per domenica 26 novembre a Vienna. Gli investitori intanto monitorano anche il commercio di greggio russo dopo che Washington ha imposto sanzioni su tre navi che hanno trasportato in India il greggio Sokol.
Venerdì la Russia ha revocato il divieto alle esportazioni di benzina, una scelta che potrebbe aumentare le forniture globali di carburante per motori. In questo contesto, vediamo ora come operare secondo l’analisi tecnica.
Materie prime, petrolio WTI: analisi tecnica e strategie operative
Il quadro tecnico del petrolio WTI è evidentemente impostato al ribasso nel breve termine, in particolare dai massimi registrati a fine settembre scorso in area 95 dollari al barile. Nel brevissimo periodo i corsi hanno dato vita a un rimbalzo tra venerdì e ieri, dopo il test di area 72 dollari.
Un eventuale superamento dei 78,60 dollari potrebbe permettere l’implementazione di strategie di matrice rialzista contrarian, che avrebbero come primo obiettivo di profitto l’area di resistenza a 81,50-83 dollari, dove transita sia un livello orizzontale sia la linea di tendenza che collega i massimi segnati il 27 settembre e il 20 ottobre 2023.
Il quadro tecnico tornerebbe fortemente impostato al ribasso con la violazione dei 76 dollari, mossa che potrebbe trasportare i corsi al test dell’area di concentrazione di domanda compresa tra i 73 e i 72 dollari al barile. Vediamo ora come impostare l’operatività con i Certificati di IG.
Materie prime, petrolio WTI: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG
Per quanto riguarda l’operatività, si potrebbero valutare strategie long da 78,60 dollari. Lo stop loss potrebbe essere localizzato a 76dollari, mentre il target a 83dollari. Per questo tipo di operatività abbiamo scelto i Certificati Turbo24 di IG, in particolare il Certificato Turbo Longsul petrolio WTI con un livello Knock-Out (KO) inferiore alla zona scelta per il nostro stop loss.
Nel dettaglio, il Certificato scelto è il Turbo24 Long con ISIN DE000A2410X8, livello di KO a 70,7101 dollari. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo di controllare il moltiplicatore (sotto la voce info). L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché accada ciò le quotazioni del WTI dovranno raggiungere il livello di KO del Certificato.
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