Il petrolio rimane tra le materie prime maggiormente monitorate dagli operatori dei mercati finanziari negli ultimi giorni. Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) la crescita della domanda globale di petrolio “quasi” si fermerà nei prossimi anni e raggiungerà il picco in questo decennio, con il consumo cinese destinato a rallentare dopo un recupero iniziale.
Secondo Fatih Birol, Direttore esecutivo dell’Agenzia: “Il passaggio a un’economia dell’energia pulita sta accelerando, con un picco della domanda globale di petrolio in vista prima della fine di questo decennio come veicoli elettrici, l’efficienza energetica e altre tecnologie avanzano”.
L’IEA prevede che la domanda globale di petrolio nelle attuali condizioni di mercato e politiche aumenterà del 6% dal 2022 per raggiungere 105,7 milioni di barili al giorno nel 2028 sul retro dei settori petrolchimico e dell’aviazione. La crescita annuale della domanda, tuttavia, diminuirà da 2,4 milioni di barili al giorno quest’anno a 400mila barili al giorno nel 2028.
Il consumo della Cina raggiungerà il picco a metà 2023 dopo un rimbalzo di 1,5 milioni di barili al giorno, ma perderà lo slancio a soli 290mila barili al giorno su base annua dal 2024 al 2028. La capacità di approvvigionamento globale aumenterà di 5,9 milioni di barili al giorno a 111 milioni di barili entro il 2028 nelle stime dell’AIE, con una crescita che cullerà in un rallentamento degli USA.
L’Agenzia ha continuato a suonare campanelli d’allarme per gli investimenti a monte di petrolio e gas in corso, che prevede raggiungerà il suo massimo dal 2015 a 528 miliardi di dollari nel 2023, contemporaneamente copre la domanda e supera “l’importo che sarebbe necessario in un mondo che si mette in pista per l’emissione netta zero”.
Toril Bosoni, Capo della divisione industria petrolifera e mercati dell’AIE, ha di recente affermato alla CNBC che la crisi energetica globale che ha seguito l’inizio della pandemia di Covid-19 e l’invasione russa dell’Ucraina hanno “accelerato davvero” la transizione da combustibili fossili.
Intanto, JPMorgan ha tagliato le sue previsioni sui prezzi del petrolio per quest'anno e il 2024 in quanto vede la crescita dell'offerta globale compensare un aumento record della domanda, mentre l'accumulo di scorte riduce il rischio di picchi di prezzo. La banca d’affari ha rivisto le previsioni del prezzo medio del Brent per il 2023 a 81 dollari al barile dai 90 dollari della stima precedente, mentre per il WTI a 76 dollari al barile dagli 84 dollari al barile attesi in precedenza.
Il colosso finanziario ha inoltre abbassato le previsioni sui prezzi del 2024 per il Brent a 83 dollari al barile da 98 dollari e per il WTI a 79 dollari al barile dai 94 dollari stimati in precedenza. In questo contesto, vediamo ora come impostare l’operatività secondo l’analisi tecnica.
Materie prime, petrolio WTI: analisi tecnica e strategie operative
Il quadro tecnico del petrolio WTI rimane fortemente impostato al ribasso, mentre le quotazioni della materia prima proseguono all’interno della fase discendente ripresa dopo il test di area 78 dollari al barile effettuato a inizio giugno.
Ora i corsi sembrano essere diretti verso l’area supportiva che conta i minimi registrati il 31 maggio e il 12 giugno a 67 dollari. Segnali di debolezza in area 71 dollari, dove al momento transita la linea di tendenza che collega i massimi di metà aprile a quelli di inizio giugno, potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie short.
In tal caso l’obiettivo di profitto potrebbe essere localizzato presso la zona di sostegno evidenziata precedentemente. Un target più ambizioso potrebbe essere localizzato presso il successivo supporto a 64-63 dollari. Vediamo ora come operare con i Certificati Turbo 24 di IG.
Materie prime, petrolio WTI: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG
Per quanto riguarda l’operatività, si potrebbero valutare strategie short da 71 dollari. Lo stop loss potrebbe essere localizzato a 72,80 dollari, mentre il target a 64 dollari. Per questo tipo di operatività abbiamo scelto i Certificati Turbo24 di IG, in particolare il Certificato Turbo Short sul petrolio WTI con un livello Knock-Out (KO) superiore alla zona scelta per il nostro stop loss.
Nel dettaglio, il Certificato scelto è il Turbo24 Short con ISIN DE000A23KFD9, livello di KO a 82,8505 dollari e leva pari a 7. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo di controllare il moltiplicatore (sotto la voce info). L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché accada ciò le quotazioni del WTI dovranno raggiungere il livello di KO del Certificato.
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