Dopo aver archiviato la migliore settimana da dicembre grazie al calo dei rendimenti obbligazionari e rumors circa le importazioni del metallo giallo da parte della Cina, l’oro continua a mostrare segnali di forza riportandosi a quota 1.780 dollari l’oncia.
Il calo del dollaro USA ha contribuito a stimolare un ampio rally delle materie prime, con il Bloomberg Commodity Index che ha archiviato la sua migliore settimana del 2021. I prezzi del perioso sono aumentati al di sopra della media mobile a 50 giorni durante la precedente ottava, un segnale positivo per i trader di più lungo periodo.
Venerdì scorso l’oro ha esteso i guadagni ai massimi da febbraio dopo che Reuters ha riferito che la Cina ha concesso alle banche il permesso di importare una grande quantità di lingotti per soddisfare la domanda interna.
Anche le parole del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, che hanno confermato la sua posizione accomodante sulla politica monetaria, hanno aiutato i corsi del metallo giallo. Ciò ha contribuito a compensare l'impatto del miglioramento dei rapporti economici statunitensi e cinesi, che altrimenti potrebbero diminuire la domanda del bene rifugio.
Nel frattempo, gli operatori dei mercati finanziari attendono le decisioni delle Banche centrali di tutto il mondo: domani la BCE (clicca qui per le previsioni sul meeting della Banca centrale europea di giovedì 22 aprile) e la Fed la settimana prossima. Gli investitori si aspettano che gli istituti centrali rimangano accomodanti a causa del numero sempre crescente di contagi da Covid-19 che mettono le riaperture e la ripresa delle economie. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sull’oro.
Materie prime, Oro: l’analisi tecnica
Nonostante il recente uptrend partito da area 1.680 dollari l’oncia, l’oro rimane ancora inserito in un trend ribassista di medio periodo. Cominciano tuttavia a palesarsi diverse indicazioni che il recente movimento rialzista potrebbe avere ancora spazio di manovra.
Anzitutto le quotazioni del metallo giallo hanno superato (e successivamente effettuato il pullback) il livello resistenziale posto a 1.765 dollari, linea orizzontale lasciata in eredità dal minimo registrato il 30 novembre scorso.
Inoltre nelle precedenti ottave è stato confermato il doppio minimo che si formato tra l’8 e il 31 marzo, che potrebbe proiettare i corsi verso il prossimo livello di concentrazione di offerta a 1.830 dollari l’oncia.
Una rottura dei 1.790 dollari darebbe il via a strategie di matrice rialzista in linea con il recente momentum positivo e verso l’obiettivo identificato dalla figura grafica di inversione precedentemente menzionata. La positività verrebbe meno con un ritorno al di sotto dei 1.765 dollari. Vediamo ora la strategia e i livelli nel dettaglio.
Materie prime, Oro: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG
A livello operativo, si potrebbero valutare strategie long da 1.790 dollari. Lo stop loss potrebbe essere localizzato a 1.760 dollari, mentre il target a 1.830 dollari.
Per questo tipo di operatività si presta il Certificato Turbo24 Long di IG con ISIN DE000A2233E4, leva 9 e prezzo ask a 18,881 euro. Con il Turbo Calculator vediamo i livelli corrispondenti sul Certificate: prezzo di entrata a 19,188 euro, stop loss a 16,185 euro e target a 23,186 euro. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo che:
- 1 Turbo24 = 0,01 euro a punto
- 10 Turbo24 = 0,10 euro a punto
- 100 Turbo24 = 1 euro a punto
- 1.000 Turbo24 = 10 euro a punto
Ad esempio, pensiamo di comprare 50 pezzi del Certificato Turbo24 con ISIN DE000A2233E4 per un controvalore di 944,50 euro. Se il nostro target venisse raggiunto potremo vendere i prodotti incassando 1.159,30 euro. Se invece dovesse essere raggiunto lo stop loss si avrebbe la possibilità di vendere i Certificate a 809,25 euro.
L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché accada ciò le quotazioni dell’oro dovranno raggiungere i 1.599,13 dollari, dove si trova il Knock-Out del Certificate.
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