Le quotazioni del petrolio WTI procedono in leggero ribasso dopo il rally durato tre giorni che ha riportato i corsi in area 67 dollari al barile. La riduzione delle scorte statunitensi, un rimbalzo della domanda indiana e il contenimento della sua ultima epidemia da parte della Cina stanno fornendo alcuni segnali positivi per il mercato.
Il petrolio è stato molto volatile questo mese, recuperando alcune perdite questa settimana dopo la peggiore serie di cali dall'ottobre 2019. Il mercato cercherà eventuali cambiamenti alla politica di produzione dell’OPEC+ quando il gruppo si riunirà il 1° settembre.
Le scorte di greggio USA sono diminuite di 2,98 milioni di barili la scorsa settimana, secondo i dati dell'EIA. Le scorte di benzina sono calate di 2,24 milioni di barili, rispetto alla stima mediana elaborata da Bloomberg che evidenziava un calo di 1,5 milioni di barili.
"La persistente diffusione della variante delta sta pesando sulla domanda di carburante per i trasporti, in particolare nei mercati dell'Asia-Pacifico dove i tassi di vaccinazione sono bassi", ha affermato Victor Shum, vicepresidente della consulenza energetica per IHS Markit a Singapore.
Materie prime, petrolio WTI: analisi tecnica e strategie operative
Con il rimbalzo messo a segno nelle ultime sedute di contrattazioni, il quadro tecnico del petrolio torna a favore dei compratori. I corsi ora si mantengono al di sopra del livello dinamico che collega i massimi di marzo e maggio 2021, ora transitante a 66 dollari al barile.
Una rottura del massimo di ieri a 67,80 dollari potrebbe fornire un nuovo slancio per le forze rialziste, con i compratori che potrebbero puntare dapprima sul livello tondo e psicologico a 70 dollari e successivamente in prossimità della resistenza dinamica evidenziata dalla trendline discendente che conta i massimi registrati il e il 30 luglio scorsi a 72 dollari.
La positività nel breve termine verrebbe meno con un ritorno delle quotazioni al di sotto dei 65 dollari, movimento che potrebbe consentire alle quotazioni di raggiungere il minimo registrato il 20 agosto in area 61 dollari e successivamente l’area di concentrazione di domanda posta a 58,75 dollari al barile. Vediamo ora la strategia e i livelli operativi nel dettaglio.
Materie prime, petrolio WTI: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG
A livello operativo, si potrebbero valutare strategie long da 67,80 dollari. Lo stop loss potrebbe essere localizzato a 66,65 dollari, mentre il target a 72 dollari.
Per questo tipo di operatività si presta il Certificato Turbo24 Long di IG con ISIN DE000A22RGV6, leva 10 e prezzo ask a 7,097 euro. Con il Turbo Calculator vediamo i livelli corrispondenti sul Certificate: livello di entrata a 7,322 euro, stop loss a 6,172 euro e target a 11,532 euro. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo che:
- 1 Turbo24 = 0,01 euro a punto
- 10 Turbo24 = 0,10 euro a punto
- 100 Turbo24 = 1 euro a punto
- 1.000 Turbo24 = 10 euro a punto
Ad esempio, pensiamo di comprare 100 pezzi del Certificato Turbo24 con ISIN DE000A22RGV6 per un controvalore di 712,20 euro. Se il nostro target venisse raggiunto potremo vendere i prodotti incassando 1.153,20 euro. Se invece dovesse essere raggiunto lo stop loss si avrebbe la possibilità di vendere i Certificate a 617,20 euro.
L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché accada ciò le quotazioni del petrolio WTI dovranno raggiungere i 60,728 dollari, dove si trova il Knock-Out del Certificate.
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