Le quotazioni del petrolio WTI proseguono in lieve rialzo, dopo le vendite archiviate venerdì scorso che hanno portato ad una flessione del 2,3%, riassorbendo così lo slancio che aveva favorito l’arrivo delle quotazioni a valori massimi degli ultimi 11 mesi in area 53 dollari al barile.
Le quotazioni scontano i continui timori di nuove restrizioni da parte dei governi mondiali scatenati dai nuovi contagi di coronavirus. In Cina, ad esempio, l'aumento delle nuove infezioni di Covid-19 hanno costretto Pechino a imporre il lockdown su oltre 28 milioni di persone, un Paese che proprio con le sue prospettive di aumento della domanda aveva permesso al greggio di mantenersi al rialzo nelle scorse settimane.
Qualora questo scenario continui a influire significativamente sul greggio, si potrebbe attendere già questa settimana una nuova contrazione che esaurisca completamente l’impatto positivo delle recenti dichiarazioni sull’output dell’Arabia Saudita.
Nonostante il calo delle ultime giornate, la struttura tecnica del petrolio WTI continua ad essere costruttiva nel breve-medio periodo. Dai minimi segnati in area 33 dollari il 2 novembre, i prezzi hanno ritrovato la via del rialzo, disegnando un pattern di massimi e minimi crescenti tuttora intatto.
Il quadro tecnico migliora anche nel medio termine, con i corsi stabilmente al di sopra del livello statico e psicologico a 50 dollari, fatto che favorirebbe l’implementazione di strategie di matrice rialzista con interessante rapporto di rischio-rendimento.
L’area dei 50-51 dollari al barile è infatti un importante zona statica lasciata in eredità dai minimi segnati in più occasioni nel 2019. La tenuta di quest’area di prezzi consentirebbe ai corsi molto spazio di manovra al rialzo, poiché i prossimi livelli chiave di interesse dei venditori sono posti dapprima a 60 e successivamente a 65 dollari per barile.
Per quanto riguarda l’operatività, si potrebbero privilegiare strategie di matrice rialzista in caso di ritracciamento verso area 51 dollari, con obiettivo identificabile sul livello tondo a 53,00 dollari al barile. Vediamo le strategie nel dettaglio.
Petrolio WTI: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG
A livello operativo, si potrebbero valutare strategie long in caso di ritracciamento verso i 51 dollari. Lo stop loss potrebbe essere localizzato a 50,40 dollari, mentre l’obiettivo a 53 dollari.
Per questo tipo di operatività si presta il Certificato Turbo24 Long di IG con ISIN DE000A22PWD5, leva 10 e prezzo ask a 5,35 euro. Con il Turbo Calculator vediamo i livelli corrispondenti sul Certificate: prezzo di entrata a 4,006 euro, stop loss a 3,406 euro e target a 6,006 euro. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo che:
- 1 Turbo24 = 0,01 euro a punto
- 10 Turbo24 = 0,10 euro a punto
- 100 Turbo24 = 1 euro a punto
- 1.000 Turbo24 = 10 euro a punto
Ad esempio, pensiamo di comprare 200 pezzi del Certificato Turbo24 con ISIN DE000A22PWD5 per un controvalore di 1.073 euro. Se il nostro target venisse raggiunto potremo vendere i prodotti incassando 1.201 euro. Se invece dovesse essere raggiunto lo stop loss si avrebbe la possibilità di vendere i Certificate a 681,20 euro.
L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché accada ciò le quotazioni del petrolio WTI dovranno raggiungere i 47,2436 dollari dove si trova il Knock-Out del Certificate.
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