L’attenzione degli investitori rimane focalizzata sugli indici azionari dopo la riunione della Fed di ieri sera (qui il calendario dei meeting della Federal Reserve per tutto il 2021), dove il Governatore Jerome Powell ha rassicurato i mercati. Vediamo cosa è successo.
Riunione Fed 17 marzo 2021: cosa ha detto Powell?
Nella riunione di ieri sera della Fed, l’istituto guidato da Jerome Powell non ha modificato la sua politica monetaria, ma ha migliorato l’outlook sulla crescita economica statunitense 2021, con il PIL previsto ora al 6,5% dal +4,2% di dicembre.
Il focus è stato poi rivolto alla conferenza stampa del Governatore dell’istituto centrale, il quale ha dichiarato che le misure resteranno ultra accomodanti (il costo del denaro viene mantenuto fermo tra lo 0 e lo 0,25%) e che la ripresa è ancora lontana e irregolare. Per quanto riguarda il tema dell’inflazione, Powell ha precisato che salirà al 2,4% quest'anno prima di tornare a raffreddarsi nel 2022.
Il Governatore dell’istituto centrale ha anche voluto tranquillizzare i mercati sostenendo che attualmente non è ancora il momento per parlare di tapering, e quando lo sarà l’istituto lo comunicherà con largo anticipo; saranno comunque necessari progressi reali per l'economia. "Quando i dati mostreranno che siamo sulla strada per raggiungere progressi significativi, lo diremo" ha detto il numero uno della Federal Reserve.
Vaccino Astrazeneca: si attende il via libera dell’EMA
Intanto nel Vecchio Continente continuano le preoccupazioni sul fronte dei vaccini dopo la sospensione temporanea nella somministrazione del siero AstraZeneca a causa di alcune reazioni avverse gravi, con l’EMA chiamata a prendere una decisione sul vaccino anti-Covid della società. Il via libera da parte dell’autorità permetterebbe ai piani vaccinali di diversi Stati di ripartire, allontanando lo spettro dell’ennesimo rallentamento.
Indice di Borsa FTSE Mib: l’analisi tecnica
Le quotazioni del FTSE Mib continuano a mostrare una certa incertezza dopo la formazione del pattern Shooting star dello scorso 15 marzo, con il listino che permane al di sopra della trendline ottenuta collegando il top del 26 novembre 2020 a quello dell’8 gennaio 2021.
Mentre al momento sembra che i corsi stiano mirando alla chiusura del gap down lasciato aperto dal 24 febbraio 2020 a 24.670 punti, una discesa al di sotto dei 24.000 punti permetterebbe ai venditori di dare il via ad una correzione che confermerebbe di fatto il modello di inversione menzionato prima.
Il primo supporto da monitorare è a 23.500 punti, dove transita la trendline che conta i massimi del 21 luglio e 26 novembre 2020. Se anche questa area di concentrazione di domanda dovesse essere violata, si potrebbe assistere ad un ritorno verso i 23.000 punti. Solo un breakout di quest’ultima zona metterebbe in pericolo la tenuta del trend rialzista di medio periodo.
Per quanto riguarda l’operatività, si potrebbero valutare strategie di acquisto da 24.180 punti per puntare ad una chiusura del gap precedentemente menzionato a 24.670 punti. Superato anche questo livello i corsi potrebbero tornare verso i livelli pre-Covid in area 25.500 punti. Vediamo la strategia nel dettaglio.
Indice di Borsa FTSE Mib: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG
A livello operativo, si potrebbero valutare strategie long da 24.180 punti. Lo stop loss potrebbe essere localizzato a 24.000 punti, mentre l’obiettivo a 24.670 punti.
Per questo tipo di operatività si presta il Certificato Turbo24 Long di IG con ISIN DE000A2257Z8, leva 10 e prezzo ask a 25,776 euro. Con il Turbo Calculator vediamo i livelli corrispondenti sul Certificate: prezzo di entrata a 23,291 euro, stop loss a 21,491 euro e target a 28,191 euro. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo che:
- 1 Turbo24 = 0,01 euro a punto
- 10 Turbo24 = 0,10 euro a punto
- 100 Turbo24 = 1 euro a punto
- 1.000 Turbo24 = 10 euro a punto
Ad esempio, pensiamo di comprare 50 pezzi del Certificato Turbo24 con ISIN DE000A2257Z8 per un controvalore di 1.286,30 euro. Se il nostro target venisse raggiunto potremo vendere i prodotti incassando 1.409,55 euro. Se invece dovesse essere raggiunto lo stop loss si avrebbe la possibilità di vendere i Certificate a 1.074,55 euro.
L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché accada ciò le quotazioni del principale indice azionario italiano dovranno raggiungere i 21.948,88 punti, dove si trova il Knock-Out del Certificate.
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