L’ottimismo con cui i mercati hanno reagito ai recenti meeting di BCE e FED ha portato i rispettivi governatori centrali a tirare un po’ il freno. Si possono leggere così le parole di Christine Lagarde in occasione di un evento organizzato dal Financial Times.
Nella stessa direzione vanno quelle di poche ore prima di Jerome Powell. Il numero uno della FED ha sottolineato come la Banca centrale USA non esiterà ad alzare i tassi di interesse se sarà opportuno farlo. Il FedWatch Tool del CME Group mostra tuttavia come il mercato si attenda una fase di stabilità del costo del denaro fino alla primavera del 2024, con la finestra compresa tra marzo e giugno che potrebbe portare al primo taglio dei tassi.
Un periodo temporale che anche in questo caso si lega allo scenario delineato da Christine Lagarde. Il Governatore europeo ha dichiarato che ci vorranno più di due trimestri prima che la BCE inizi a tagliare i tassi. Calendario alla mano, il mercato ha dunque cerchiato in rosso i meeting di aprile e giugno 2024. Alle parole dei due banchieri centrali ha fatto seguito un naturale innalzamento dei rendimenti obbligazionari e contestualmente una riduzione degli indici di Borsa. Dopo i rialzi della scorsa settimana, un’altrettanto salutare frenata per smussare l’ottimismo.
Inflazione USA e tanto altro
Quella che inizia oggi è la settimana in cui saranno diffusi gli importantissimi dati relativi all’andamento dell’inflazione (martedì) e dei prezzi alla produzione statunitensi (mercoledì). Gli operatori attendono con trepidazione nuovi ribassi, che rafforzerebbero l’ipotesi che il picco dei tassi Usa è già stato raggiunto e che potrebbero rappresentare il catalizzatore in grado di spingere gli acquisti sulle piazze finanziarie nell’ultima parte dell’anno.
Mercoledì sarà inoltre la volta dell’aggiornamento sull’andamento delle vendite al dettaglio USA (i consumi negli Stati Uniti rappresentano due terzi della ricchezza prodotta) mentre giovedì focus sulla produzione industriale.
Anche l’agenda europea si presenta densa di appuntamenti: domani attenzione ai numeri preliminari sulla crescita del Pil di Eurolandia e allo Zew tedesco mentre venerdì arriveranno i dati finali sull’inflazione di ottobre.
Tra gli altri dati di spicco in agenda, martedì attenzione ai dati sul mercato del lavoro britannico, mercoledì, sempre per quanto riguarda l’economia d’Oltremanica, sarà la volta dell’inflazione mentre dalla Cina giungeranno gli aggiornamenti sulla produzione industriale e sulle vendite al dettaglio.
Come nella precedente, sono in calendario due appuntamenti con Christine Lagarde, che giovedì parlerà in occasione della Conferenza europea sul rischio sistemico e venerdì interverrà al Congresso bancario europeo (tra i relatori troviamo anche il “capitano” della squadra dei falchi nel board della BCE, Joachim Nagel).
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