È stata una settimana caratterizzata dal nervosismo quella passata sui mercati internazionali. Le nubi del rallentamento economico sono tornate a catalizzare il focus degli investitori internazionali, in particolare per quanto riguarda le prospettive della Germania. I dati sugli ordini e la produzione industriale di Berlino hanno infatti pesato sul sentiment del mercato, con gli operatori che oltre a vendere i titoli della Borsa di Francoforte hanno fatto scattare le vendite anche su un settore come quello bancario che fino a qualche settimana fa aveva fatto da traino a tutto il comparto azionario europeo.
La volatilità ha interessato anche i titoli tecnologici USA. Le vendite hanno colpito in particolar modo Apple, con la società di Cupertino che ha pagato in particolar modo le indiscrezioni secondo cui la Cina starebbe vagliando la possibilità di vietare l’utilizzo dell’iPhone a imprese e agenzie statali. Secondo Morgan Stanley, i limiti imposti dalla Cina agli iPhone potrebbero avere un impatto sui ricavi di Apple del 4%. In questo contesto da segnalare l’ottima intonazione del dollaro USA, sui massimi delle ultime 8 settimane. Sempre sul fronte valutario, minimi dal dicembre 2007 per le quotazioni dello Yuan cinese.
Cosa farà la BCE?
Oggi inizia la prima di due settimane cruciali per i mercati finanziari: giovedì prossimo si riunirà il board della BCE mentre mercoledì 20 sarà la volta del meeting della Fed. Per quanto riguarda la prima, a luglio la Presidente Christine Lagarde ha ufficialmente disinserito il pilota automatico affermando che nel meeting di settembre le due ipotesi in campo, quella di un nuovo rialzo e di una pausa, sono entrambe plausibili.
Nel corso delle ultime settimane i dati macro hanno disegnato un quadro sostanzialmente stagflazionistico, caratterizzato da indicatori produttivi e di sentiment in flessione e prezzi che si confermano a livelli elevati, che rende particolarmente difficile capire cosa succederà giovedì. Come spesso accade in questi casi, oltre alla decisione in sé, ad essere particolarmente importante sarà l’approccio che emergerà dalla riunione.
Per quanto riguarda gli altri appuntamenti dell’ottava, in avvio di settimana è in arrivo l’aggiornamento relativo l’andamento della produzione industriale nel nostro Paese mentre domani sarà la volta dell’indice di fiducia tedesco ZEW. Mercoledì focus invece sull’inflazione statunitense, che nell’ultima rilevazione ha stupito salendo dal 3% al 3,2%, mentre giovedì, oltre alle indicazioni in arrivo da Francoforte, i riflettori degli operatori saranno puntati sui dati, sempre a stelle e strisce, su prezzi alla produzione e vendite al dettaglio. La settimana si chiuderà con i numeri cinesi su produzione industriale e vendite al dettaglio, due indicatori chiave per provare a capire il reale stato di salute della seconda economia mondiale.