Tra azioni e bond è sfida a colpi di tassi | Investire.biz

Tra azioni e bond è sfida a colpi di tassi

02 ott 2023 - 17:00

16 ott 2023 - 14:45

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L’aumento dei rendimenti del mercato obbligazionario rappresenta dunque una sfida per il mercato obbligazionario ed una minaccia per l'azionario. Vediamo perchè

Aumenta la sfida tra mercato azionario e obbligazionario. In un contesto in cui Fed e BCE hanno fatto capire che i tassi di interesse rimarranno su livelli più alti di quanto finora stimato dagli operatori, senza contare gli ulteriori rialzi che si dovrebbero registrare nei prossimi mesi, il mercato ha reagito chiedendo rendimenti superiori ai titoli di Stato. Questo si è verificato tanto in America quanto in Europa, così come la tendenza si registra su tutte le curve.

L’aumento dei rendimenti del mercato obbligazionario rappresenta dunque una sfida per il mercato obbligazionario, sia in termini diretti che indiretti. Sul primo fronte in quanto l’aumento dei tassi free risk porta inevitabilmente a un innalzamento del costo del credito per le aziende, erodendo così i margini e rendendo più sfidante la raccolta del denaro.

Sul secondo fronte in un’ottica di sostituzione, con gli investitori maggiormente attratti da un asset storicamente meno volatile dell’equity e potenzialmente capace di rivalutarsi nel medio termine quando le Banche centrali inizieranno a tagliare il costo del denaro. Il tutto condito da rendimenti ritornati allettanti dopo anni di tassi a zero. In questo contesto a soffrire maggiormente sono i titoli tech e le utility.

 

 

Attenzione a Payrolls ed Opec+

Dopo le indicazioni arrivate dai prezzi al consumo, l’appuntamento-clou della settimana che inizia oggi è rappresentato dalla diffusione (che come di consueto avverrà il primo venerdì del mese) dei numeri relativi l’andamento del mercato del lavoro statunitense del mese di settembre (non-farm payrolls e tasso di disoccupazione). Spingendo al rialzo i prezzi, la forza del mercato del lavoro rende più complicato per la Federal Reserve riportare l’inflazione in direzione del target del 2%. Per questo motivo, quelle diffuse venerdì saranno indicazioni da monitorare con estrema attenzione.

Per quanto riguarda gli altri dati in calendario, la settimana inizierà con gli aggiornamenti relativi il sentiment dei direttori degli acquisti (indici PMI) del manifatturiero di Europa, Regno Unito e Stati Uniti, mentre mercoledì arriveranno gli aggiornamenti relativi l’andamento del settore dei servizi: eccezion fatta per il dato sul terziario statunitense, tutti gli indicatori dovrebbero confermarsi sotto la famigerata soglia dei 50 punti, quella che separa espansione e recessione dell’attività economica.

Sempre mercoledì è in agenda il meeting dell’Opec+, che potrebbe fornire al greggio quella spinta per superare l’importante soglia dei 100 dollari al barile, ed un intervento della n.1 della BCE, Christine Lagarde. Ed a proposito di Banche centrali, domani andrà in scena la riunione del board della Reserve Bank of Australia e mercoledì sarà la volta della Reserve Bank of New Zealand: in entrambi i casi il benchmark dovrebbe essere confermato, rispettivamente, al 4,1% ed al 5,5%.  

 

A questo link è possibile leggere tutta la Weekly Note di Vontobel

 

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