Il mercato delle criptovalute è tornato nuovamente alla ribalta. Durante il weekend un nuovo sprint ha riportato il settore a una capitalizzazione superiore a 2.000 miliardi di dollari. Tutte le valute digitali sono cresciute a ritmi elevati negli ultimi 7 giorni. Bitcoin è salito del 10% circa, superando sabato quota 48.000 dollari, un livello che non vedeva dal mese di maggio. XRP, Cardano e Dogecoin hanno realizzato rispettivamente una performance superiore al 60%, 50% e 40%.
Chi immaginava la fine delle monete virtuali con l'avanzare delle repressioni normative dovrà rimandare le sue previsioni, perché i portafogli degli investitori ancora vibrano per la presenza della blockchain, che secondo molti è qui per durare.
Criptovalute: il piano Biden legittima la blockchain
Le crypto hanno dato una grande prova di forza resistendo al piano infrastrutturale di Joe Biden approvato al Senato la scorsa settimana. Il disegno di legge prevedeva una copertura di una parte dell'enorme mole di spesa attraverso le dichiarazioni fiscali dei broker di criptovalute. In sostanza, questi ultimi dovrebbero emettere delle certificazioni che riportano i proventi degli investimenti dei clienti.
Il punto cruciale sta nella definizione di broker che il disegno di legge enuncia, ossia come qualsiasi soggetto giuridico che effettua trasferimenti di risorse digitali per conto di terzi. Tutto questo ha generato l'insurrezione dell'industria criptovalutaria, in quanto la definizione data dal legislatore abbraccia praticamente tutti coloro che gravitavano in questo mondo, ossia gli sviluppatori di software, i fornitori di hardware, i miners, ecc.
Richiedere a queste entità di emettere documentazioni fiscali porterebbe semplicemente uno spostamento del business all'estero, riducendo alla fine le entrate per lo Stato. Le lamentele degli operatori delle criptovalute hanno generato una proposta di modifica al provvedimento, non ottenendo grandi risultati se non quello di sollevare l'attenzione al Senato, rallentando il processo legislativo e creando le basi per la definizione di broker attraverso altre regolamentazioni.
Su questo hanno preso posizione sia il repubblicano Rob Portman che il democratico Mark Warner, i quali hanno espresso la convinzione che nè i miners di crypto nè i fornitori di hardware e software possano essere annoverati nella categoria dei broker. Questo è già un successo viste le premesse, e forse ha costituito le basi per i rialzi degli ultimi giorni che abbiamo visto sul mercato dei token digitali.
Criptovalute: le opinioni degli analisti
Gli analisti rimarcano lo stato di forma delle criptovalute dopo una settimana turbolenta a livello regolamentare. Secondo Greg Cipolaro, responsabile della ricerca globale di NYDIG, Bitcoin e simili sono stati di fatto legittimati da parte dei legislatori e questo darà ulteriore spinta a un mercato già molto forte.
Gli fa eco Kristin Smith, Direttore Esecutivo della Blockchain Association, che ha dichiarato come le criptovalute siano a questo punto una forza da non sottovalutare, in quanto rappresentano una comunità estremamente organizzata.
Gli strategist di Fundstrat puntano in particolare su Bitcoin, che continua a marciare sopra la media mobile a 200 periodi, ma anche su Cardano, aumentato in maniera importante dopo aver annunciato l'arrivo dei contratti intelligenti sulla piattaforma.