Il prezzo del Bitcoin è scivolato sotto quota 80.000 dollari toccando il minimo da novembre 2024. Dal massimo storico di 109.220 dollari del 20 gennaio, la principale criptovaluta ha
perso oltre un quarto del suo valore. Proprio quel giorno si è insediato alla Casa Bianca
Donald Trump. Era stata la sua vittoria elettorale a novembre a innescare uno strepitoso rally fino a vette sempre più alte. Ora però la valuta digitale non è più un Trump trade; anzi, sembra proprio che il motivo principale delle vendite degli investitori sia riconducibile al presidente degli Stati Uniti.
Il tycoon sta mettendo sotto pressione i mercati finanziari a suon di annunci roboanti sui dazi commerciali. L'ultimo nella giornata di ieri, quando ha affermato che a partire dal 4 marzo Messico e Canada saranno colpite dalle tariffe generalizzate del 25% che erano state congelate il 3 febbraio per un mese. Mentre la Cina sarà ulteriormente assoggettata a tariffe del 10%. A quel punto, le merci cinesi che entrano negli Stati Uniti subiranno un prelievo del 20%.
Trump aveva raggiunto una tregua con Messico e Canada dando loro tempo un mese per risolvere i problemi relativi a immigrazione e fentanyl. Allo stato attuale, non sembra, ha detto il leader repubblicano, che la situazione sia migliorata. "Le droghe illecite si stanno ancora riversando nel nostro Paese dal Messico e dal Canada a livelli molto alti e inaccettabili, nonostante le promesse di entrambi i vicini degli Stati Uniti di aumentare i loro sforzi per sorvegliare i loro confini", ha scritto Trump sulla sua piattaforma Truth Social.
"Non possiamo permettere che questo flagello continui a danneggiare gli Stati Uniti, e quindi, fino a quando non si fermerà, o non sarà seriamente limitato, le tariffe proposte entreranno in vigore il 4 marzo come previsto". Quanto alla Cina, si è limitato a dire che "sarà addebitata una tariffa aggiuntiva del 10% in quella data".
Tutto questo ha causato tensioni sui mercati finanziari, con gli investitori che si sono allontanati dalle attività più rischiose come le criptovalute. Ora il Bitcoin è sceso di oltre 20 punti percentuali nel mese di febbraio. Se oggi dovesse confermarsi il sell-off, si tratterebbe del più grande calo mensile dal 2022.
Bitcoin: gli investitori stanno perdendo fiducia
Quanti si aspettavano un lungo rally sulla base di un'amministrazione americana crypto-friendly finora sono rimasti delusi. Proprio quello che si preannunciava essere un punto di forza rischia di tramutarsi in uno di debolezza. Trump aveva promesso di creare una riserva di Bitcoin negli Stati Uniti e di focalizzare localmente il mining dei Bitcoin rimasti da estrarre.
Tra l'altro, ha nominato
Paul Atkins, grande sostenitore delle criptovalute, a capo della
Securities and Exchange Commission. Tutto ciò probabilmente è stato ampiamente incorporato nei prezzi e ora il mercato sconta i venti contrari dell'amministrazione Trump.
Investitori e analisti, quindi, cominciano a essere preoccupati per la situazione che si è venuta a determinare. "L'ultima volta che abbiamo visto un sentiment del genere è stato nel 2022", ha dichiarato Caroline Bowler, Chief executive officer di BTC Markets Pty Ltd. All'epoca ci fu il cosiddetto "inverno delle criptovalute", quando i prezzi affondarono a causa dell'aumento dei tassi di interesse e degli scandali nel settore. "Questo crollo può essere visto come una risposta ai timori macro sui dazi di Trump e all'incertezza geopolitica", ha aggiunto l'esperta.
A giudizio di Stefan von Haenisch, direttore del trading over-the-counter in Asia Pacifico presso la società di custodia di criptovalute Bitgo, "dato il contesto macro, non sorprende vedere dove siamo". A suo avviso, "i trader stanno ancora aspettando che Trump presenti misure concrete per il settore, tra cui una riserva di Bitcoin".
Dove finiranno i prezzi?
Ora la principale preoccupazione del mercato è relativa al percorso di Bitcoin nei prossimi mesi. Dove andranno a finire i prezzi? Mark Cudmore, analista di Bloomberg, non è molto ottimista. "Il vero panico potrebbe essere ancora davanti a noi. Il Bitcoin potrebbe in futuro crollare anche di oltre il 70%. Un intervallo di 72.000-74.000 dollari sembrerebbe essere la zona critica in grado di innescare il prossimo inverno delle criptovalute", ha dichiarato.
Ruslan Lienkha, capo dei mercati della piattaforma crypto YouHodler, vede un supporto tecnico intorno ai 70.000 dollari. "Vedremo questo livello solo se il sentiment negativo dominerà i mercati azionari", ha affermato.
Secondo James Butterfill, responsabile della ricerca presso il gestore patrimoniale CoinShares, "tutta questa incertezza del mercato non sta assolutamente aiutando il Bitcoin". Pertanto, "fino a quando non avremo chiarezza su una riserva di Bitcoin, non vedo i prezzi riprendersi in modo significativo", ha aggiunto.
C'è però chi continua a essere fiducioso, come Geoffrey Kendrick, responsabile della ricerca sugli asset digitali presso Standard Chartered. "L'aumento dell'adozione delle criptovalute da parte delle istituzioni, insieme a una certa chiarezza normativa negli Stati Uniti, dovrebbe portare a una minore volatilità nel tempo", ha affermato.