Il mercato di Bitcoin è sempre più in espansione, mese dopo mese nuovi utenti si iscrivono ai servizi di Exchange e creano il loro portafoglio personale. I Continenti più esposti come numero di utenti del protocollo sono gli USA, l’Asia e l’Europa, ma negli ultimi anni una insorgente richiesta proviene anche dall’Africa, che sta aprendo nuove frontiere per quella che a tutti gli effetti sarà una rivoluzione.
Bitcoin: i punti di forza che ne spingono il successo a livello mondiale
Molte persone pensano a Bitcoin come un asset da aggiungere al proprio portafoglio per diversificare gli investimenti e per investire nel futuro della finanza mondiale per come la conosciamo. Altri invece basano tutte le loro analisi e considerazioni solo ed esclusivamente sul prezzo. Quello che sfugge è che il protocollo sviluppato da Satoshi Nakamoto non è soltanto un bene speculativo, ma è molto, molto di più. Bitcoin è stato messo al mondo con delle regole ben precise, ponendo la decentralizzazione come pilastro principale per l’integrità dell’intero sistema. Questa scelta porta con sé delle conseguenze e dei principi che stanno aprendo gli occhi a migliaia di persone in giro per il Mondo. Bitcoin è resistente alla censura, il “possesso” della moneta è completamente nelle mani di chi conosce la chiave privata del wallet ed è un bene disponibile a chiunque sia in possesso di una connessione ad Internet.
Perché Bitcoin può essere la soluzione dei problemi in Africa
Le caratteristiche appena presentate sono il motivo principale del sempre più crescente interesse di Bitcoin in Africa. Mentre in media il 7% della popolazione mondiale possiede Bitcoin e criptovalute, uno studio ha recentemente riportato che in Nigeria, Ghana, Sud Africa e Kenya si stanno formando delle comunità di utenti che superano addirittura questa percentuale, arrivando a toccare il 13% nel caso del Sud Africa.
La criptovaluta per eccellenza infatti risponde alle esigenze di molte persone che molto spesso si trovano in difficoltà nello spostamento di fondi, nella pesante tassazione e nella forte svalutazione della valuta nazionale. Bitcoin per la maggioranza degli africani significa liberazione, rappresenta una via di fuga per assicurarsi un futuro più prospero e non focalizzato sull’enorme inflazione che in paesi come lo Zimbabwe sta distruggendo l’economia tradizione.
Moltissime persone stanno cercando di anticipare e alimentare questo trend nei mercati africani fornendo servizi e lezioni per insegnare alla popolazione l’utilizzo di questo strumento liberatorio. Giusto per citarne uno, Keith Mali è un imprenditore nigeriano, fondatore del social media decentralizzato Swirge e divulgatore di Bitcoin dal 2016 ad oggi.
Nel documentario “Banking on Africa – The bitcoin revolution” in uscita oggi su Amazon Prime vengono presentati i punti di vista di chi in Africa sta cercando una via di fuga dal sistema corrente, da chi con passione e dedizione sta aprendo gli occhi a migliaia di “unbanked”, come vengono definiti in inglese, ossia quella fetta di popolazione che ancora non possiede un conto corrente e non ha accesso ai servizi bancari. Che Bitcoin fosse una rivoluzione l’avevamo capito subito ma molto spesso ci si sofferma sulla speculazione dell’asset piuttosto che scavare fino in fondo per trovare i veri motivi per cui questo protocollo può cambiare il mondo e le vite di miliardi di persone.