I giganti tech di Wall Street non hanno tradito le attese, anzi hanno pubblicato trimestrali da sogno. Apple, Microsoft e Google insieme hanno piazzato 57 miliardi di profitti, una cifra sbalorditiva resa possibile dal boom di consumi delle famiglie e delle imprese in questo periodo pandemico. La crescita è stata del 30% in più di quanto aveva stimato il consensus ed è quasi raddoppiata se si considera lo stesso lasso di tempo dell'anno scorso.
Anche la ripresa economica è nel segno della tecnologia quindi, così come lo è stato questo anno e mezzo di convivenza con il virus dove le persone sono rimaste confinate in casa, familiarizzando di più con i prodotti tech. Adesso le attese sono per le altre due big tech che compongono il FAAMG, ossia Facebook che rilascerà i risultati questa sera a mercati chiusi e Amazon che diffonderà i dati giovedì.
Con molte probabilità i risultati saranno simili a quelli delle altre 3 grandi di Wall Street perché ormai, come sostiene il Direttore della politica presso il Center for Democracy and Technology, in ogni settore della nostra attività siamo diventati più dipendenti dalla tecnologia dopo l'avvento del Coronavirus, di conseguenza è quasi scontato che queste aziende viaggino a velocità fuori dal normale.
Big Tech: perché le azioni sono scese
Il mercato però non ha accolto con troppo entusiasmo i risultati delle trimestrali, anche perché in buona parte aveva già incorporato tutto nei prezzi. Delle 3 società solo Google è salita in maniera convinta nell'AfterHours con profitti del 3,3%, mentre Microsoft ha guadagnato appena lo 0,2% e addirittura Apple ha perso il 2,09%.
Eppure Cupertino ha registrato il miglior secondo trimestre di tutta la sua storia. Il mercato probabilmente ha penalizzato il fatto che la carenza di alcuni chip limiterà l'hardware dell'azienda e che la redditizia attività di servizi sta tornando lentamente a un tasso di crescita più basso. Il Chief Financial Officer Luca Maestri in teleconferenza con gli analisti ha affermato che i ricavi cresceranno a 2 cifre anche nel terzo trimestre, ma a un ritmo inferiore rispetto a quello appena passato. Dall'inizio dell'anno le azioni in Borsa di Apple sono aumentate dell'11%, al di sotto delle performance dell'indice S&P 500 che si assestano a + 17%.
Microsoft ha superato le aspettative grazie a vendite eccezionali per il decimo trimestre consecutivo, ma il mercato si è subito allarmato per i dati sulla crescita del cloud computing Azure. Infatti il titolo nel Dopoborsa è immediatamente precipitato del 3,4%, però si è ripreso finendo addirittura in territorio positivo quando la società ha fornito una previsione ottimistica sul comparto. A giudizio di Anurag Rana, analista di Bloomberg, per il 2022 gli investimenti in tecnologia saranno molto forti e potranno sostenere una crescita a 2 cifre. Per l'esperto tuttavia sarà molto difficile riuscire a mantenere gli stessi numeri di quest'anno. Da inizio 2021 le azioni Microsoft sono aumentate del 29% a Wall Street.
Google ha sfoderato numeri stellari, con una crescita dei ricavi dalla pubblicità del 69% annuo. La differenza rispetto ai dati del secondo trimestre 2020 è evidente per effetto del fatto che l'anno scorso in piena pandemia le aziende costrette al lockdown hanno tagliato i budget pubblicitari e Google ne ha ovviamente risentito. A smorzare gli entusiasmi ci ha pensato però il Chief Financial Officer Ruth Porat sulle proiezioni a lungo termine, preoccupato dall'aumento delle infezioni da Covid-19 per via della variante Delta. Il titolo nel Dopoborsa è comunque aumentato di oltre 3 punti percentuali, mentre quest'anno è cresciuto del 51%.
Big Tech: cosa preoccupa gli investitori
In conclusione le big tech stanno diventando sempre più grandi, sfornando risultati che vanno oltre le aspettative di mercato. Questo porta a un continuo aumento di valore delle azioni; basti pensare che Apple e Microsoft hanno superato abbondantemente i 2.000 miliardi di capitalizzazione.
Jeremy Bryan, gestore di portafoglio di Gradient Investments, si è espresso in maniera entusiastica sottolineando il fatto che i clienti delle 3 grandi società stanno tornando in massa per acquistare i prodotti sul mercato.
Nel complesso Apple, Microsoft e Google si sono mostrate ottimiste sulle prospettive aziendali dei prossimi mesi, pur con qualche riserva legata ad esempio alla carenza di semiconduttori e alla minaccia impellente della pandemia. Gli investitori però hanno preferito fermarsi a riflettere riguardo gli acquisti delle azioni, per effetto di un ottimismo tranciato dal fatto che lo slancio aziendale dei mesi precedenti potrebbe anche essere in discesa.