Un ambiente con tassi in aumento non sarebbe l'ideale per i titoli legati agli immobili. Le società immobiliari infatti trovano più oneroso finanziarsi con i mutui ipotecari e la politica di inasprimento da parte della Federal Reserve non presenta buone prospettive per queste aziende. Anche coloro che effettuano prestiti, se da un lato vedrebbero aumentare il ritorno del finanziamento concesso, dall'altro subirebbero le ripercussioni di una diminuzione di volumi richiesti.
Mr. Cooper Group: un'azione su cui puntare
Una società di mutui che invece potrebbe emergere in un quadro generale non troppo edificante è l'azienda americana Mr. Cooper Group. Il gruppo con sede a Dallas eroga prestiti però il 50% delle sue entrate dipendono dai servizi concessi in termini di elaborazione e gestione dei pagamenti, nonché dalla gestione di tutte le problematiche inerenti i prestiti.
Rispetto alla concorrenza, Cooper guadagna una percentuale più alta da questi servizi nel novero delle entrate e questo la colloca in una posizione di vantaggio anche con tassi in aumento. In buona sostanza, Cooper emette un prestito e poi lo vende ad agenzie governative come Fannie Mae o Freddie Mac, ottenendo per il diritto di servizio il 25% su ogni punto percentuale dei tassi.
Quindi più questi ultimi aumentano maggiore è il profitto per l'azienda, che secondo i documenti societari dovrebbe assestarsi a 200 milioni di dollari per ogni quarto di punto. Questo però non significa che non vi possano essere degli ostacoli. Gli analisti infatti stimano che l'aumento dei tassi sul mercato tenderà a deprimere le creazioni di mutui e i profitti delle vendite di prestiti.
Attualmente Cooper comunque è il più grande gestore dei mutui non bancari degli Stati Uniti e il quarto in assoluto, grazie alla gestione dei pagamenti per 3,5 milioni di clienti, con un volume di 668 miliardi di dollari. L'obiettivo è arrivare a un giro d'affari di 1.000 miliardi di dollari nei prossimi 3 anni attraverso i canali del rifinanziamento, dell'emissione di nuovi presti e dell'acquisto di mutui da altre società.
Tra l'altro Cooper possiede anche Xome, una piattaforma d'asta per proprietà pignorate. L'azienda mira a venderla, con un introito che gli analisti stimano tra 750 milioni e 1 miliardo di dollari, corrispondente a una quota del 20%-25% della capitalizzazione di Cooper, oggi oltre i 3 miliardi di dollari.
Azioni Mr. Cooper Group: il parere degli analisti
Gli analisti sono ottimisti sulla società di mutui. Giuliano Bologna di Compass Point Research stima un valore contabile a 62 dollari per azione alla fine del prossimo anno, con l'azienda che avrà 1,5 miliardi di dollari di capitale in eccesso, non considerando la vendita di Xome. Il che significa che se la piattaforma viene ceduta, potenzialmente la liquidità da utilizzare rispetto al capitale circolante a ai requisiti di riserva potrebbe arrivare a 2,5 miliardi di dollari.
Kevin Barker, analista di Piper Sandler, ha un obiettivo di prezzo delle azioni di 60 dollari, con la vendita di Xome che potrebbe valere 16 dollari per azione in una ipotetica vendita. Il valore contabile entro il 2023 invece sarebbe di 66 dollari, al di sotto comunque del valore di Borsa. Allo stato attuale il titolo a Wall Street quota poco sopra i 40 dollari.