A Wall Street è arrivata l'ora delle banche. Dopo uno degli anni più terribili di tutta la storia del settore finanziario con lo scoppio della pandemia di Covid-19, ora gli istituti di credito quotati sono pronti per il grande riscatto.
A dimostrarlo è la grande quantità di denaro che quest'anno si è riversata nelle azioni del comparto bancario. Secondo uno studio di Bank of America ammonterebbe a 32 miliardi di dollari, il che è già un record per l'intero anno, nonostante siano trascorsi appena 5 mesi.
L'indice di Borsa KBW NASDAQ Bank ha sovraperformato di più di 3 volte l'S&P 500, grazie a un rendimento del 37% contro una performance dell'11% del principale listino americano. L'anno scorso invece, quando si era in piena crisi pandemica, l'indice bancario ha sottoperformato di 30 punti percentuali.
Con la ripresa economica tutto è cambiato. I titoli degli istituti finanziari sono i primi ad essere martoriati duranti le fasi burrascose dei mercati dovute a fenomeni recessivi, ma sono anche i più veloci a risollevarsi quando il ciclo economico volge per il meglio.
Banche: 4 ragioni per comprare le azioni
Contestualmente alle attese di rinascita dell'economia americana, sono diversi i fattori che hanno spinto e spingeranno presumibilmente gli investitori a puntare sulle azioni del settore finanziario. Innanzitutto, se le aspettative della stretta monetaria e del rialzo dei tassi per arginare l'inflazione da parte della Federal Reserve sono deleterie per aziende come le tecnologiche, per le banche invece rappresentano la panacea.
In questi anni di tassi bassi tutto il comparto ha sofferto in quanto si è visto ridurre notevolmente il margine d'intermediazione su cui basa gran parte dei ricavi. Un eventuale rialzo del costo del denaro aumenterebbe questo margine e di conseguenza la profittabilità degli istituti sui prestiti concessi.
Un secondo aspetto deriverebbe dai bilanci delle banche. Molti credevano che il disastro pandemico avrebbe scatenato una montagna di insolvenze al punto da mettere in subbuglio l'equilibrio finanziario delle entità bancarie. Questo non è avvenuto, anche grazie al prezioso lavoro svolto dalla Banca centrale statunitense. Tutto quanto ha trasmesso ai trader il messaggio che le banche restano solide e ben patrimonializzate.
In terzo luogo, il mercato si aspetta che, una volta terminato lo stress test della FED, fioccheranno i dividendi e i buyback azionari degli istituti di credit, elemento che rende le azioni particolarmente attraenti.
Infine occorre considerare i multipli invitanti. In media gli istituti bancari presentano un rapporto prezzi delle azioni su utili attesi di circa 13 punti, mentre l'S&P 500 scambia a 22 volte i profitti futuri. Ciò indica che il comparto bancario è ancora a sconto e molti titoli sono sottovalutati. Di conseguenza potrebbe essere il momento propizio per entrare a mercato avendo davanti parecchio spazio di crescita.
Banche: il parere degli analisti sulle azioni
Gli analisti di Deutsche Bank sono molto possibilisti in relazione al settore finanziario. Secondo gli esperti, le azioni potrebbero aumentare di valore in una forbice compresa tra il 25% e il 50%, in virtù di un incremento considerevole degli utili bancari nel 2023 e nel 2024.
A giudizio di Michael Hartnett, Capo Strategist per gli investimenti di Bank of America, i flussi verso le azioni bancarie sono stati guidati dalla convinzione che i tassi e l'inflazione abbiano raggiunto il punto più basso nel 2020 e da qui in avanti possono solo crescere, a tutto vantaggio degli istituti di credito.
Eric Hagemann, analista di Pzena Investment Management, invece rimarca l'economicità dei titoli bancari rispetto al resto del mercato. A suo parere questa è un'occasione d'acquisto come poche volte si presenta in quanto le azioni sono a sconto come mai lo sono state fino ad ora.