Le azioni americane da inizio 2025 stanno sottoperformando rispetto a quelle europee. Secondo i dati elaborati dagli analisti di Bank of America, era da quasi un decennio che non si vedeva una situazione così negativa per la Borsa americana rispetto ai mercati azionari sull'altra sponda dell'Atlantico. Gli investitori stanno effettuando una sorta di rotazione dopo che per anni hanno dato la preferenza ai titoli USA.
Ci sono diversi motivi che spiegano il cambio di regime. In primo luogo, negli Stati Uniti si sta riaffacciando l'inflazione, il che probabilmente spingerà la Federal Reserve a tenere alti i tassi di interesse per tutto il 2025. Al contrario, la Banca Centrale Europea continuerà il suo ciclo dei tagli per cercare di rilanciare un'economia traballante.
Il mercato è anche preoccupato del fatto che le grandi aziende tecnologiche americane, artefici del superbo rally a Wall Street negli ultimi anni, stanno
spendendo troppo per l'intelligenza artificiale. Soprattutto considerando che l'ingresso nel settore del modello "low cost" della startup cinese
DeepSeek rischia di cambiare tutto il paradigma sulla nuova tecnologia.
In terzo luogo, la stagione delle trimestrali non è stata fin qui particolarmente brillante per le aziende a stelle e strisce, a differenza di quanto è accaduto in Europa.
Infine, il mercato si chiede dove potrà portare realmente la politica dei dazi del presidente USA Donald Trump, ovvero quale impatto rischia di avere sull'economia statunitense.
Wall Street: Citi prudente sulle azioni americane
L'incertezza e la confusione sul percorso per il resto dell'anno delle azioni USA stanno aumentando tra gli strategist di Wall Street. Nella schiera di coloro che preferiscono un approccio prudente vi sono quelli di Citigroup. Il team guidato da Scott Chronert ha affermato di essere d'accordo con chi ritiene che le politiche "America-First" finiscano per essere positive per le azioni. Tuttavia, sostiene che il mercato potrebbe non avere ancora prezzato le interruzioni della Fed riguardo il ciclo dei tagli.
La banca americana inoltre ha sottolineato che il rally azionario si sta allargando oltre le Big Tech, precisando però che finora si è limitato ad altre aziende a grande capitalizzazione. I grandi guadagni in Borsa delle Magnifiche Sette (Alphabet, Amazon, Apple, Meta Platforms, Microsoft, Nvidia e Tesla) hanno sostenuto le previsioni rialziste di Chronert lo scorso anno.
Per il 2025, l'esperto ha come
obiettivo per l'indice S&P 500 quota 6.500 punti, il che implica uno spazio di crescita ancora di quasi il 6% rispetto al nuovo massimo storico raggiunto questa settimana di 6.147 punti. "Non ci sono cambiamenti significativi nelle nostre previsioni per l'intero anno, ma vediamo un rischio di ribasso leggermente maggiore nel breve e medio termine", hanno detto gli esperti.