- Il coronavirus arriva a Wall Street, perdite diffuse in tutti i settori;
- Gli investitori si aspettano l'intervento salvifico della Fed;
- Le previsioni degli economisti non sono esaltanti, si teme una lunga fase di ribassi.
Anche Wall Street contagiata dall'epidemia
La borsa americana affonda dopo due anni di continui rialzi con l'indice della paura, il VIX, che si impenna a 25 punti aumentando del 50% in una sola seduta. Perdite diffuse in tutti i settori, con quelli dell'energia che sfiorano il -5%. Le compagnie aeree domestiche come Delta Airlenes, American e United vivono un lunedì nero lasciando sul terreno oltre il 6% e persino i big tecnologici come Amazon e Apple registrano perdite per il 4%. Proprio Apple ha annunciato che i propri negozi in Cina saranno almeno per la metà riaperti, ma questo non è servito per arginare la tempesta delle vendite. La fuga generica dal rischio ha spinto gli investitori verso i beni rifugio come l'oro che ha sfiorato quota 1.700 dollari e lo yen che ha guadagnato sul dollaro quasi due figure.
La Fed potrebbe rinviare il tapering e intervenire sui tassi
Nell'ultimo verbale del FOMC del 28/29 gennaio la banca centrale americana sembrava intenzionata a ridurre notevolmente gli interventi sul mercato monetario interbancario per coprire il gap tra la domanda e l'offerta nel brevissimo termine. Alla luce degli ultimi fatti, però, che potrebbero frenare la crescita mondiale e, di conseguenza, tarpare le ali alle grandi aziende americane che aveva visto nuovi record, si paventa l'ipotesi che, non solo la Fed non diminuirà la liquidità, ma farà sentire la sua presenza anche sul mercato dei tassi. Il 90% degli investitori scommette che entro luglio ci sarà un taglio di almeno un punto percentuale con lo scopo di stimolare il lato della domanda. Il punto è se questo possibile intervento abbia l'efficacia sperata, essendo che il blocco dell'economia non avviene per mancanza di risorse bensì per la paura diffusa che paralizza i vari settori, dall'energia ai viaggi. Più che altro potrebbe servire per sostenere i titoli in borsa o quantomeno per attutire il colpo di una brusca ritirata delle quotazioni almeno nel periodo in cui il panico generale serpeggia tra gli operatori.
Quanto può durare lo short: le previsioni degli economisti
L'economista Nouriel Roubini, che aveva previsto in passato il manifestarsi di diversi cigni neri, ha dichiarato che il coronavirus rappresenta una minaccia molto seria per l'economia mondiale e quindi per la finanza, definendolo come una sorta di cigno bianco, per il collegamento evidente con il settore della medicina. Gli investitori, secondo il premio nobel, si sarebbero troppo adagiati sul fatto che i continui rialzi delle borse li mettessero al riparo da qualunque tipo di negatività e per questo farebbero bene a riguardare le loro posizioni.
JP Morgan vede una recessione globale intorno all'1% che potrà sicuramente incidere negativamente sui corsi azionari, ma prima della fine della prima metà dell'anno ci sarà una naturale ripresa delle quotazioni, magari spingendo ancora di più sull'acceleratore dopo una normale correzione, per quanto turbolenta.
Goldman Sachs è meno ottimista e ha tagliato le stime del PIL statunitense di 0.2 punti percentuali.
In definitiva la situazione è da valutare in concomitanza dell'escalation dell'epidemia a livello mondiale per capire se in effetti siano entrati gli orsi e i tori sono passati alla cassa definitivamente oppure se, una volta superato l'acquazzone, ci si riconduce, con l'ausilio della Fed e magari delle altre banche centrali, ad una ripresa della normalità. Di certo sarà importante vedere quanto i dati futuri sull'economia globale risentiranno di questa emergenza e quanto, quindi, si manifesteranno nelle quotazioni azionarie.