Continua la corsa delle società di tutto il mondo per trovare un vaccino contro il Coronavirus, che ad oggi ha contagiato oltre 22,7 milioni di persone. Dopo il
primo vaccino registrato al mondo trovato in Russia e l’approvazione di quello cinese sviluppato da CanSino Biologics e dall’Istituto di biotecnologia dell’Accademia delle scienze mediche militari, si guarda agli USA.
Al momento gli Stati Uniti non hanno ancora un candidato per competere in ambito vaccinale con le altre due superpotenze mondiali, anche se potrebbe esserci una svolta.
Vaccino Coronavirus: in arrivo il candidato made in USA
Il colosso farmaceutico Pfizer e il partner BioNTech hanno annunciato che
entro il prossimo ottobre potrebbe arrivare la richiesta di approvazione del loro vaccino contro il COVID-19. Dopo aver ricevuto l’ok delle autorità competenti, le due aziende provvederanno a distribuire 100 milioni di dosi entro fine 2020 e 1,3 miliardi entro fine 2021.
I risultati di questo trattamento sembrano promettenti: la somministrazione è stata tollerata positivamente, con meno del 20% dei partecipanti ai test che ha sviluppato febbre lieve o moderata. Le due società hanno anche dichiarato che procederanno a studiare i dati della sperimentazione negli USA e in Germania.
Le due aziende non sono le uniche di matrice statunitense ad aver fornito notizie positive. È il caso di
Johnson & Johnson, la quale ha annunciato che entro il prossimo mese procederà a testare 60.000 persone con il suo vaccino. Intanto la Food and Drug Administration ha annunciato che
convocherà una riunione per il prossimo 22 ottobre, dove si discuterà del vaccino contro il Coronavirus.
Azioni Pfizer: analisi tecnica e strategie operative
Dopo aver fornito un segnale positivo con la violazione della trendline disegnata con i top del 27 gennaio e 28 aprile 2020, i prezzi delle azioni Pfizer si trovano al test della linea di tendenza ottenuta collegando i massimi del 3 dicembre 2018 e 21 giugno 2019. A rafforzare questa zona vi è anche l’ostacolo orizzontale a 39,36 dollari, oltre alla
validità psicologica dei 40 dollari. Una violazione di questi livelli permetterebbe ai compratori di allungare il passo portandosi al test della resistenza statica a 44,319 dollari, espressa dai massimi del 6 febbraio 2019.
Per i venditori si rivelerebbe positiva una discesa al di sotto dei 36 dollari in primis, per poi passare ad una violazione dei 32 dollari, che metterebbe a repentaglio la successione di minimi crescenti in atto dalla seconda metà di marzo 2020. Dal punto di vista operativo, si potrebbe sfruttare il superamento dei 40 dollari per
valutare strategie di natura long con stop loss individuabile a 36,13 dollari e obiettivo a 44 dollari. L'ipotesi sottostante è che potrebbe continuare a montare, almeno fino al prossimo ottobre, una certa speculazione dettata dalle speranze positive per un vaccino.