Inizio di settimana all'insegna della debolezza per i listini europei che, in scia al calo della produzione industriale tedesca, si avviano a terminare le contrattazioni in ordine sparso. In questo contesto il FTSE Mib perde i 28.500 punti ed in caso di mancato recupero di questi livelli proseguirebbe la fase correttiva verso i 28.300-28.250 punti e successivamente in direzione degli ex massimi del 2023 situati sulla soglia dei 28.000 punti. Al contrario segnali di rinnovata forza si avrebbero con il ritorno dei corsi sopra i 29.000 punti, con obiettivo il ritorno delle quotazioni verso i massimi degli ultimi 15 anni situati ne pressi ei 29.600 punti. Tra i titoli che nella seduta odierna si sono messi in luce a Piazza Affari troviamo Unicredit, nonostante la richiesta di un risarcimento in arrivo dalla Russia. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Unicredit: controllata di Gazprom chiede risarcimento di 472 mld $
Nella giornata odierna RuskhimAlyans, controllata al 50% dal colosso russo del gas Gazprom, avrebbe intentato una causa contro Unicredit che era garante di un progetto in seguito bloccato dalle sanzione europee. Nello specifico la richiesta, come risulta dai documenti depositati presso la Corte di Arbitrato di Sanpietroburgo, è pari a 472 miliardi di dollari. Il risarcimento chiesto dall'azienda russa, che sta costruendo nel porto baltico di Ust-Luga un complesso di gas, è l'ultimo di una lunga seria che ha visto nei mesi passati coinvolti sia Deutsche Bank che Commerzbank.
Nel dettaglio i tre istituti bancari erano garanti di un progetto di ingegneria, approvigionamento e costruzione firmato nel 2021 sia dalla tedesca Linde che dalla turca Renaissance H.I. con Gazprom per la costruzione del complesso di Ust-Luga. Ricordiamo che nel maggio e giugno dello scorso anno Linde ha comunicato lo stop dei lavori in scia alle sanzioni messe in campo dall'Unione Europea dopo l'invasione dell'Ucraina. A distanza di qualche mese il tribunale ha ordinato di congelare quasi 500 milioni di dollari di beni appartenti alla stessa Linde, dopo la richiesta proveniente da RuskhimAlyans.
Azioni Unicredi: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo a vedere ora come si è mossa l'azione a Piazza Affari. E' stato un inizio di settimana all'insegna degli acquisti per il titolo Unicredit, con le quotazioni che si sono spinte oltre l'area dei 22,50 euro. Unico neo della seduta odierna sono stati i volumi che, risultando vicini ai 6 milioni, si sono mantenuti a debita distanza della media giornaliera mensile posta a 12 milioni. Dal punto di vista operativo una conferma dei prezzi sopra i 12,50 euro dovrebbe far proseguire gli acquisti in direzione dei 22,80-22,85 euro e successivamente verso i massimi di periodo situati nei pressi dei 23,20 euro. Nel caso in cui anche queste aree resistenziali dovessero essere lasciate alle spalle, si avrebbe un rafforzamento della struttura grafica con possibili ulteriori allunghi rialzisti in direzione della soglia dei 23 euro. In questo contesto eventuali fasi correttive che riportassero i prezzi verso i 21,70-21,50 euro, dove abbiamo l'indicatore daily del Supertrend, potrebbero essere lette come occasioni di acquisto.
Al contrario una discesa sotto i 21,50 euro farebbe proseguire le prese di beneficio in direzione dei 21 euro ed in seguito verso gli ex massimi del 2023 posti nei pressi della soglia dei 20 euro. Fondamentale dal punto di vista grafico sarà la tenuta di questi sostegni, per evitare una continuazione delle vendite prima verso i 19,20 euro ed in seguito sui 18,30 euro. Nel caso in cui ci fosse una violazione di questi sostegni i prezzi andrebbero a mettere sotto pressione sia la media mobile di lungo periodo che la trendline rialzista che parte dai minimi di luglio 2022 e che transita sui 17,30 euro. L'eventuale perdita di tali sostegni indebolirebbe il quadro grafico con possibili nuovi deprezzamenti del titolo fin verso i 16 euro.
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