Thyssenkrupp ha annunciato che gli utili operativi del gruppo potrebbero più che raddoppiare nel 2022, sostenuti dalla ripresa dell'economia e dalla ristrutturazione della società, che prevede anche un’IPO per le divisioni dell'acciaio e dell'idrogeno. Vediamo insieme tutti i dettagli.
Thyssenkrupp: ricavi in crescita del 18% a €34 miliardi
Nell'intero anno 2020-2021, conclusosi il 30 settembre scorso, Thyssenkrupp ha raggiunto un utile operativo rettificato di 796 milioni di euro, rispetto alla perdita da 1,759 miliardi di euro un anno fa, con tutti i settori che hanno contribuito alla crescita e in particolare il business dei materiali che ha beneficiato dell'aumento di volumi e prezzi.
Thyssenkrupp ha registrato una perdita netta di 25 milioni di euro rispetto a un utile di 9,6 miliardi dell'anno precedente che tuttavia includeva gli ingenti proventi della vendita del business degli ascensori. Senza questo effetto, la perdita netta da attività continuative è stata di 19 milioni di euro rispetto a una perdita di 5,5 miliardi di euro dell'anno precedente.
I ricavi sono saliti del 18% a 34 miliardi di euro. Per l'esercizio 2021/2022, il gruppo prevede un raddoppio dell’utile operativo (Ebit), compreso tra 1,5 e 1,8 miliardi di euro e un utile netto di 1 miliardo di euro, in aumento dai 796 milioni dell'anno prima, nonostante le "temporanee difficoltà" legate alle carenze di materiali.
Thyssenkrupp: divisione idrogeno verso IPO con De Nora
Thyssenkrupp ha aggiunto di puntare ora ad un'IPO per la divisione Uhde Chlorine Engineers (UCE). Con l'operazione il gruppo manterrebbe una quota di maggioranza, si legge in una nota della società. Le precedenti opzioni per UCE includevano anche un accordo con una Special Purpose Acquisition Company (SPAC) o una partnership con un investitore strategico o finanziario.
Uhde Chlorine Engineers, joint venture tra Thyssenkrupp (66%) e la società italiana De Nora (34%), è il primo fornitore al mondo di tecnologie a membrana cloro-soda, usate per produrre idrogeno. In base alle valutazioni degli analisti, UCE potrebbe avere un valore compreso tra i 3 e i 6 miliardi di euro.
Nata come joint venture con l'italiana Industrie De Nora SpA, UCE costruisce impianti che generano gas idrogeno da fonti di energia rinnovabili come il solare e l’eolico. L'idrogeno si converte in elettricità senza emissioni di gas serra quando viene alimentato attraverso una cella a combustibile o bruciato in una turbina e può anche essere usato come un modo per immagazzinare energia.
L’idrogeno è considerato un elemento chiave per ridurre le emissioni dei processi industriali ad alto contenuto di carbonio come la produzione chimica e la siderurgia. Su questo fronte, Thyssenkrupp sta studiando le condizioni necessarie per uno spin-off della divisione siderurgica, la seconda a livello europeo, mossa dipendente da sussidi governativi per agevolare la transizione a una produzione a zero emissioni nette di Co2.