Tesla sembra sempre più lo standard di mercato cui si adegueranno le diverse case automobilistiche. Dopo Ford e General Motors, ora anche Stellantis starebbe valutando di usare lo standard di ricarica della società californiana.
"In questo momento, continuiamo a valutare lo standard NACS e ci auguriamo di poterne discutere in futuro", ha dichiarato ieri a Reuters la casa automobilistica nata dal matrimonio tra FCA e Peugeot. Il NACS è l'acronimo con cui viene indicato il North American Charging Standard.
Se l'obiettivo di Stellantis è "fornire ai clienti la migliore esperienza di ricarica possibile", con il marchio Free2Move Charge che "offrirà opzioni semplici e senza soluzione di continuità, sia a casa che in viaggio, grazie alla collaborazione con i fornitori di servizi di ricarica", è sempre più evidente come all'interno dell'arena competitiva delle auto elettriche Tesla si stia assicurando un ruolo di spicco.
La società di Elon Musk tra presente e futuro potrà contare su due modelli di business, entrambi assolutamente complementari: da un lato la vendita delle automobili, dall'altro quello dell'energia. In Europa ha già un'importante autorizzazione in tal senso. Gli adeguamenti di Ford, GM e Stellantis non farebbero che aumentarne la visibilità reddituale proprio su questo fronte.
Azioni Tesla: cosa fare ora in Borsa con il titolo?
E a Wall Street gli investitori sembrano apprezzare in modo significativo questi input. In un contesto in cui il Nasdaq continua la sua cavalcata, le azioni di Tesla brillano. La seduta di ieri è stata archiviata con rialzo superiori ai 4 punti percentuali, con le azioni che hanno chiuso le contrattazioni a 260,52 dollari. Era da 3 ottobre del 2022 che non venivano battuti questi prezzi. Cosa fare ora in Borsa?
Da un punto di vista grafico il mese di giugno ha fornito diverse prove di forza e segnali d'acquisto, con il titolo che appare destinato a proseguire la sua corsa fino in area 315 dollari. In questa direzione vanno un trittico di elementi.
Il primo in ordine di tempo e per importanza è rappresentato dalla rottura al rialzo della trendline ribassista di medio termine tracciata con i top del 5 aprile e 21 settembre 2022. Tale violazione è avvenuta il 1° giugno. Qualche giorno dopo, il 6 giugno, a capitolare sono state le resistenze statiche poste nell'intorno dei 217,85 dollari. Infine, l'8 giugno, le azioni hanno recuperato il sostegno di un livello dinamico rappresentato dalla trendline rialzista disegnata con i minimi del 21 maggio 2021 e del 24 maggio 2022. La linea di tendenza era capitolata nel novembre 2022 e la sua rottura era stata determinante per spingere le quotazioni di Tesla ai minimi di area 100 dollari di fine dicembre 2022/inizio gennaio 2023.
In base al quadro tecnico appena delineato, è lecito dunque ipotizzare strategie di stampo rialzista su Tesla. I 242 dollari potrebbero rappresentare un buon punto di ingresso, seppur evidentemente aggressivo dopo il rally già messo a segno nell'ultimo mese e mezzo. I target in tal senso potrebbero essere individuati dapprima in prossimità della soglia dei 288,90 dollari e successivamente in quell'area dei 312/313 dollari che tra inizio agosto 2022 e fine settembre dello stesso anno è stata più volte lavorata e che ha sempre rappresentato un'arcigna resistenza statica. Lo stop di questa strategia invece si avrebbe con ritorni dei corsi sotto i 222 dollari.