Nel giorno in cui Powell nel simposio di Jackson Hole si dimostra falco, per quanto riguarda il percorso che la Fed farà sul rialzo dei tassi di interesse, i principali mercati azionari europei si indeboliscono pericolosamente e si avviano a chiudere la giornata in deciso territorio negativo.
In questo contesto perde terreno anche il FTSE Mib con le quotazioni che, dopo aver mancato il breakout dei 22.500 punti, si portano sotto i 22.000 punti aprendo di consguenza la porta ad ulteriori ribassi. Tra i titoli sotto osservazione a Piazza Affari troviamo Telecom Italia, che sotto alcuni livelli potrebbe entrare nel nostro portafoglio Long e Short. Vediamo nel dettaglio le ultime news riguardanti la società e come operare.
Azioni TIM: nuovi acquisti da parte dell'AD Pietro Labriola
Del titolo ci eravamo occupati qualche giorno fa, in seguito all'acquisto da parte dell'Amministratore delegato Pietro Labriola di un milioni di azioni ad un prezzo di 0,2084 euro. Il manager ci sta riprovando anche in queste ore ad inviare nuovi segnali di fiducia al mercato e agli investitori, con un ulteriore acquisto di 500.000 azioni ad un prezzo di 0,2082 euro.
A livello generale ed in attesa delle elezioni politiche del 25 settembre, l'attenzione sul titolo rimane sempre alta con il centrodestra, visto dai sondaggi vittorioso dalla tornata elettorale, che vorrebbe la Cassa depositi e Prestiti assumere il controllo dell'ex monopolista telefonico gestendo di conseguenza la sua rete. Nel dettaglio e secondo le indiscrezioni del momento esisterebbe comunque un ampio divario tra il prezzo richiesto da Vivendi e le valutazioni che il mercato sta facendo di questo asset.
Azioni TIM: analisi tecnica e strategie operative
Vediamo ora l'impostazione grafica del titolo nel breve e medio periodo. Rimane sempre una situazione abbastanza critica quella presente sul titolo Telecom Italia, con le quotazioni vicine ai minimi di sempre posti sulla soglia degli 0,20 euro.
Inutile ribadire che fondamentale sarà la tenuta di questi livelli, per evitare una prosecuzione del trend ribassista che a quel punto aprirebbe le porte ad un test dell'area di prezzi compresa tra 0,18 e 0,175 euro e a seguire in direzione degli 0,15 euro.
Quest'ultimo sarebbe il target naturale dell'eventuale ribasso e che deriva dall'ampiezza del rettangolo (0,20-0,25 euro) in cui il titolo si sta muovendo nelle ultime settimane. Al contrario, per avere un segnale di forza i corsi dovrebbero portarsi oltre i massimi delle ultime settimane, posti nelle vicinanze degli 0,25 euro.
Sopra quest'area si dovrebbe avere una ripresa di quel recupero innescatosi nel mese di luglio in direzione delle prime resistenze intorno a 0,265 euro. Nel caso in cui si verificasse una rottura di questi livelli, non solo si avrebbe un miglioramento della struttura grafica di breve periodo, ma si aprirebbero le porte ad allunghi più corposi in direzione dei massimi di maggio 2022 posti sulla soglia di 0,3 euro.
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