Il Sud-Est asiatico si sta lentamente riprendendo dalle restrizioni causate dalla pandemia, il che preannuncia che l'economia della Regione potrebbe dar vita a un rimbalzo economico. Bali ha riavviato il turismo, il Vietnam ha abbandonato la quarantena per gli stranieri che sbarcano nel Paese, mentre Singapore ha dato vita a grandi raduni negli ultimi giorni.
L'unica nota stonata è rappresentata dalla Cina, che sta affannosamente lottando per arrivare all'obiettivo di azzerare i contagi nel territorio. Nel frattempo va controcorrente a tutti gli altri e continua le chiusure, soprattutto di città chiave dal punto di vista produttivo come Shenzen.
Nel complesso la crescita della zona asiatica dovrebbe accelerare. In realtà l'economia era già in ripresa nella seconda parte del 2021, prima che arrivasse una nuova ondata di contagi determinata dalla variante Omicron del Covid-19. Questo nonostante la crescita forsennata del prezzo delle materie prime e di un'inflazione che morde le attività economiche, soprattutto quella riferita ai beni alimentari.
Sud-Est asiatico: le azioni da comprare
L'Indonesia è uno dei Paesi su cui potrebbe essere interessante puntare. Il PIL dovrebbe espandersi a un livello superiore al 5% nel 2022, facendo leva su 2 settori: le aziende di consumo e il turismo.
Jerry Goh, gestore degli investimenti presso l'asset manager abrdn, ritiene che il Paese potrà incrementare molto le entrate basandosi sulle sue ricchezze in materie prime come carbone e nichel, di cui è esportatore netto. L'esperto inoltre vede bene i titoli finanziari come Bank Negara Indonesia, l'operatore di centri commerciali Pakuwaon Jati e il distributore di autoveicoli Astra International.
Secondo Angus Mackintosh, fondatore della CrossASEAN Research con sede a Giacarta, in Indonesia si sta scatenando una battaglia sulla finanza digitale, soprattutto nel settore "buy now, pay later", ancor più che circa un terzo della popolazione indonesiana è senza una banca. Al riguardo un'opportunità è data da Bank Jago, le cui azioni sono cresciute del 55% negli ultimi 12 mesi.
L'uscita dalla pandemia potrebbe far risvegliare i titoli legati in qualche modo al turismo thailandese, che rappresenta circa il 20% del PIL del Paese. Rahul Chadha di Mirae Asset Global Investments ritiene che molto dipenda dalla Cina, che nei momenti migliori ha fornito circa il 40% della clientela complessiva.
Tuttavia, Pechino in questo momento può collaborare poco per via dei blocchi che ha imposto in merito al Covid-19. Chadha però scommette che entro la fine dell'anno il turismo cinese possa tornare. Al riguardo alcuni titoli come Airports of Thailand e Kasikornbank che hanno sofferto durante la pandemia potrebbero risvegliarsi.
Una voce contraria però è quella di Louis Lau, direttore degli investimenti presso Brandes Investments, secondo cui la Cina manterrà i suoi cittadini a casa fino al prossimo anno, essendo bloccata nella sua politica Covid free. Non vede bene nemmeno Indonesia e Filippine, che finora hanno mantenuto i tassi d'interesse ai minimi storici, ma ora con l'inflazione che cresce velocemente saranno costrette a stringere, con ripercussioni negative sulla crescita. Lau invece punta sui casinò in Malesia e nella Regione cinese di Macao, nella convinzione che gli asiatici torneranno presto ai tavoli da gioco.