Short squeeze: cos'è, come funziona e quando si verifica | Investire.biz

Short squeeze: cos'è, come funziona e quando si verifica

29 gen 2021 - 07:15

16 dic 2022 - 11:21

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La corsa del titolo GameStop ha portato alla ribalta un termine poco utilizzato dal mercato: lo short squeeze. Ma cosa significa e che implicazioni ha in Borsa? Vediamolo

Cosa è lo short squeeze? Come funziona? Vediamo uno dei termini finanziari saliti alla ribalta a gennaio 2021 con lo strabiliante rally messo a segno a Wall Street dalle azioni GameStop.

 

Short squeeze: cosa è e come funziona

Lo short squeeze è un fenomeno che si manifesta sui mercati azionari quando vi è un eccesso di domanda rispetto all'offerta per effetto di una ricopertura delle posizioni dei venditori allo scoperto, i quali avevano scommesso contro una determinata società. Tutto questo avviene indipendentemente dai fondamentali relativi all'azione ma per fattori puramente tecnici.

La conseguenza dello short squeeze è che i prezzi delle azioni cominciano a salire vertiginosamente in quanto i volumi richiesti per coprire le posizioni di selling sono solitamente molto elevati. Ciò determina spesso la richiesta di ulteriori margini per coprire le situazioni aperte e quindi altri acquisti, spingendo ancora più in alto le quotazioni già in ascesa.

Solitamente un evento del genere si ha per azioni che sono poco capitalizzate o che hanno uno scarso flottante, ma non è un fatto scontato in quanto si può verificare anche con grandi stock di titoli.

 

Short squeeze: i casi in cui si manifesta

Lo short squeeze ha luogo in varie circostanze. Intanto quando il costo del prestito dei titoli da vendere allo scoperto risulta particolarmente oneroso e quindi i venditori sono costretti ad acquistare il titolo per non pagare più i tassi d'interesse.

Una situazione frequente si verifica anche quando il prezzo delle azioni sale per qualsiasi ragione legata alla società rappresentativa (risultati aziendali migliori del previsto, notizie su un nuovo prodotto o su un'innovazione tecnologica, progetti di aggregazione, ecc.) e scatta il margin call sulle operazioni short, per cui gli investitori devono restituire i titoli al prestatore o integrare con ulteriori versamenti sul conto. A questo punto i venditori scelgono di compensare le posizioni di vendita con gli acquisti.

Questi possono avvenire in automatico, se ad esempio nella piattaforma di trading sono stati inseriti degli stop loss, oppure attraverso una scelta autonoma. Ovviamente, perché prenda forma lo short squeeze, è necessario che un gran numero di venditori proceda nell'acquisto simultaneamente, movimentando grandi quantità di azioni.

Un altro caso di manifestazione del fenomeno si ha quando la richiesta di vendite allo scoperto supera l'offerta di titoli allo scoperto da parte dei principali broker, per cui si crea uno squilibrio evidente di mercato.

Un ultimo scenario si ha quando per un titolo vi è una quantità disseminata di flottante short, ma grandi porzioni dell'azione in mano a operatori che non hanno alcuna intenzione di vendere.

 

Short squeeze: indicatori che segnalano il rischio

Quali possono essere i segnali che allertano circa la possibilità che si verifichi uno short squeeze? Vi sono due indicatori verso cui vale la pena prestare sempre la massima attenzione: lo short interest e lo short interest ratio.

Il primo misura la percentuale delle azioni vendute allo scoperto rispetto a quelle totali sul mercato. Il secondo esprime il rapporto tra il numero totale delle azioni allo scoperto e il volume medio scambiato. Questi indicatori si collocano in un intervallo ben definito.

Se si sconfina al di sopra del limite superiore del range c'è la possibilità che gli investitori siano diventati particolarmente ribassisti e, se la distanza comincia a diventare importante, può essere un segnale di compressione del mercato imminente.

Qualora invece gli indicatori fuoriescono dall'intervallo nella parte inferiore, significa che la visione del mercato sull'azione di riferimento sta cambiando. Nel senso che si considera il titolo più stabile e quindi che i venditori allo scoperto non trovano più conveniente mettersi in posizione contrarian. Tutto ciò potrebbe essere il preludio per uno short squeeze.

 

Short squeeze: esempi storici

Prima delle vicende di GameStop e di  altre società americane che hanno vissuto violenti oscillazioni dei prezzi nella Borsa di New York a gennaio 2021, vi sono stati altri esempi storici di short squeeze che hanno lasciato il segno.

Uno riguarda le azioni di Volkswagen, che nell'ottobre del 2008 quintuplicarono in soli due giorni la quotazione sul mercato di Francoforte. Un altro caso clamoroso fu quello della KaloBios Pharamaceutical, che nel novembre 2015 vide le sue azioni salire del 10.000% in cinque giorni. La spinta allora venne dal suo Amministratore Delegato, Martin Shkreli, arrestato poi dall'FBI il 17 dicembre dello stesso anno. Il CEO dell'azienda aveva creato un sistema Ponzi truffaldino, dopo essere passato agli onori della cronaca per aver aumentato in maniera spropositata il prezzo del Daraprim, un farmaco utilizzato per curare il cancro e l'AIDS.

Anche Tesla è stata a suo modo lambita da situazioni di short squeeze. In questo caso con molti venditori allo scoperto hanno perso svariati miliardi di dollari per essersi messi contro un titolo che ritenevano molto sopravvalutato e che da inizio 2020 ha innescato un rally di Borsa che ha raggiunto performance del 900%.

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