Top Glove, il più grande produttore di guanti di lattice al mondo, è balzato al rialzo del 21% nella Borsa malese in scia al rialzo di tutte le società del settore mentre gli operatori dei mercati finanziari stanno scommettendo su un aumento della domanda con l'emergere della variante sudafricana di Covid-19, Omicron.
Top Glove brilla in Malesia mentre la variante Omicron spaventa
Top Glove ha guadagnato un altro 21% in Malesia, dopo il progresso del 17% archiviato nella seduta di contrattazioni di venerdì scorso. Il competitor Hartalega Holdings ha guadagnato il 13%. Anche titoli del comparto quotati a Singapore e in Thailandia sono aumentati.
I recenti guadagni in Borsa dei produttori di guanti ad uso medico ricordano quelli del settore visti lo scorso anno prima del lancio dei primi vaccini contro il Coronavirus e la conseguente ripresa delle principali economie mondiali.
Il settore medico in generale è stato uno dei più caldi da inizio della pandemia nel 2020, ma molti dei produttori di guanti hanno più che dimezzato il loro valore di mercato quest'anno. "La crescita della domanda e i prezzi non torneranno ai livelli del 2020, ma ci sarà qualche miglioramento soprattutto se i casi di virus aumenteranno", ha detto Danny Wong, CEO di Areca Capital Sdn, che rimane neutrale sul settore si legge su Bloomberg.
Forza relativa premia il settore medico, ma potrebbe non durare
Il benchmark FTSE Bursa Malaysia KLCI, che conta Top Glove e Hartalega come suoi componenti, oggi ha sovraperformato l'indice MSCI Asia Pacific per la seconda sessione consecutiva.
Ad un certo punto l'anno scorso, si legge su Bloomberg, più di 1 dollaro su ogni 10 dollari investiti nel mercato azionario malese era una scommessa sui guanti di lattice, un settore che rende la nazione del sud-est asiatico un big player nel mondo, proprio come la Corea del Sud e Taiwan lo sono per i semiconduttori.
Kenneth Leong, Senior Analyst di Malacca Securities, ha affermato che l'interesse all'acquisto di azioni del settore potrebbe non essere sostenibile come accaduto durante la prima fase critica della pandemia l'anno scorso.
"Le aziende farmaceutiche hanno indicato di essere in grado di produrre grandi quantità di vaccini contro questa nuova variante, mentre i governi si sono affrettati a imporre misure di contenimento", ha affermato l’esperto.