In un contesto in cui il metallo giallo continua a segnare nuovi massimi storici oltre i 2.700 dollari l’oncia, il confronto tra l'oro fisico e le azioni delle principali società minerarie specializzate nell'estrazione del bene rifugio per eccellenza (gold miners) è un tema di grande interesse per gli investitori.
Le azioni delle principali società minerarie hanno avuto un comportamento più volatile e meno uniforme rispetto all'andamento del metallo fisico. Sebbene l’investimento in gold miners non sia uguale all'acquisto di oro, le performance delle aziende minerarie sono inevitabilmente legate alla domanda globale di metallo e possono inoltre fornire una remunerazione agli azionisti tramite i dividendi. Quindi è meglio investire in oro o nei gold miners?
Oro: andamento e performance negli ultimi 10 anni
Negli ultimi anni, il prezzo dell'oro ha attraversato fasi alterne. Dopo aver raggiunto un picco intorno ai 1.900 dollari l’oncia nel 2011, le quotazioni hanno subito una correzione, scendendo in area 1.050 dollari nel dicembre 2015.
A partire dal 2016, il prezzo del metallo prezioso ha iniziato un trend ascendente, culminando in nuovi massimi storici oltre i 2.000 dollari nel 2020, in scia dello scoppio della pandemia, e successivamente in nuovi record da dicembre 2023, grazie a quella tendenza rialzista – tuttora in essere – che ha portato le quotazioni del metallo prezioso oltre i 2.700 dollari l’oncia.
Questo rialzo è stato sostenuto dalle crescenti speranze di tagli dei tassi di interesse da parte delle Banche centrali, in particolare della Federal Reserve, mosse che riducono il costo opportunità di detenere l'oro e dalla continua incertezza geopolitica (guerre in Ucraina e Medio Oriente), che induce molti investitori a detenere l'oro per le sue qualità di rifugio sicuro.
Se si guarda solo al prezzo dell'oro, la performance da settembre 2014 a settembre 2024, quindi degli ultimi dieci anni, il metallo giallo ha registrato un +117% con un CAGR dell’8,1%, un Max Drawdon di quasi il 21% e volatilità di circa il 15%. Quindi la domanda che sorge spontanea é: le aziende minerarie hanno fatto meglio? Vediamo quindi alcune delle principali gold miners e le loro performance nel medesimo periodo.
Oro vs Gold Miners: chi ha vinto la sfida negli ultimi 10 anni?
Tra le principali società minerarie del metallo giallo troviamo: Barrick Gold (GOLD), Newmont Corporation (NEM), Franco-Nevada (FNV), Agnico Eagle Mines (AEM) e Wheaton Precious Metals Corp. (WPM).
I titoli azionari dei gold miners offrono esposizione all'oro ma con leve operative: le società possono beneficiare di aumenti nel prezzo dell'oro tramite profitti superiori, ma subiscono anche i costi di produzione, i rischi geopolitici e i cicli economici. È per questo motivo che questi titoli sono più volatili rispetto al prezzo dell'oro.
Prendendo in considerazione gli ultimi 10 anni, i gold miners hanno performato meglio dell'oro fisico in termini di rendimento totale, quando si considerano anche i dividendi, soprattutto quando questi sono stabili.
Negli ultimi 10 anni, il titolo del settore minerario che ha registrato l'andamento migliore (inclusi i dividendi) tra quelli precedentemente citati è stato Wheaton Precious Metals Corp. (WPM) che ha registrato una performance del 257% con un CAGR del 13,6%, un Max Drawdown del 55% e una volatilità del 38%.
Per il periodo considerato, seguono poi Agnico Eagle Mines (AEM) con un +233%, Newmont Corporation (NEM) +193%, Franco-Nevada (FNV) +191%, tutti rendimenti superiori a quello dell’oro, ad eccezione di Barrick Gold (+64,6%).
Quindi, se l'oro fisico è stato una riserva di valore relativamente stabile ed ha consentito di mitigare i ribassi dell’azionario in alcune fasi storiche, le azioni delle società minerarie d'oro hanno offerto rendimenti superiori grazie ai dividendi, ma con una volatilità decisamente maggiore.