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L'oro viaggia verso i massimi storici avvantaggiato da crisi economica e Banche Centrali;
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RBC Capital Markets vede le quotazioni del metallo giallo a 2.000 dollari prima della fine dell'anno;
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Gli analisti suggeriscono di selezionare adeguatamente i titoli azionari nel settore minerario e individuano quelli da acquistare e da vendere
L'oro non arresta la sua corsa e anche nella giornata di oggi viaggia sopra la parità a 1.811 dollari l'oncia. Il metallo prezioso viene da 5 settimane consecutive di rialzi ed è sospinta dai timori degli investitori riguardo il contagio a livello mondiale da Coronavirus.
Quest'ultimo tarda ad arrestarsi e fa crescere ogni giorno di più la probabilità percepita che una nuova ondata possa ripresentarsi nella stagione autunnale. Di conseguenza gli operatori preferiscono consolidare il loro portafoglio con il bene rifugio per eccellenza.
A favorire l'oro sono inoltre le politiche ultra espansive delle banche centrali. Con i tassi di interesse bassi che ne conseguono, il metallo prezioso è avvantaggiato dell'assenza di premio al rischio e soprattutto da un costo opportunità di detenzione che con i tassi ai minimi diventa favoravole. L'ultima iniezione di liquidità è arrivata nella notte dalla PBoC, che ha inondato il mercato dei pronti contro termine di 50 miliardi di yuan a un tasso di interesse del 2,2%.
Settore minerario: i titoli del da comprare e vendere
In termini di investimento, come si potrebbe approfittare dallo stato di forma del Gold? Sulla questione si sono espressi gli analisti di RBC Capital Markets, che vedono le quotazioni del metallo prezioso a 2.000 dollari entro fine 2020. La motivazione risiederebbe nell'aumento dell'incertezza economica a cui si accompagnerebbe tutta una serie di politiche fiscali e monetarie orientate a tenere bassi i rendimenti. In genere comunque tutti i metalli preziosi potrebbero trarre vantaggio da questa situazione, soprattutto il rame se la ripresa dovesse essere meno veloce rispetto alle previsioni.
In ragione di questo gli esperti individuano alcuni titoli nel settore minerario che offrono un ottimo rapporto rendimento/rischio e che hanno buone possibilità di crescita. Allo stesso tempo però vi sarebbero altri titoli che viceversa non hanno buone prospettive di guadagno e che quindi sarebbero da vendere. Vediamo quali sono:
First Quantum Ltd. Società canadese di esplorazione, sviluppo ed estrazione mineraria, soprattutto riguardo il rame che rappresenta l'80% del fatturato. È quotata a Toronto, ma anche a Londra e Francoforte. Le azioni hanno recuperato totalmente le perdite da lockdown e dai minimi di marzo hanno triplicato il loro valore in Borsa. Attualmente il titolo presenta un dividend yield dello 0,1%. La società d'investimento fissa un prezzo obiettivo a un anno di 12 dollari canadesi, con un total return potenziale del 49%.
Freeport McMoRan. Grande azienda americana con sede a Phoenix, in Arizona, è una delle più grandi produttrici di oro e rame al mondo. Quotata al Nyse, ma presente anche sui mercati borsistici brasiliani e argentini, è cresciuta di 2,69 volte dai minimi di quest'anno. Entro la fine dell'anno gli analisti vedono il titolo in salita del 23% con un prezzo obiettivo a 12 mesi di 11 dollari USA. Le azioni presentano un buon dividend yield al 2,2%.
HudBay Minerals. Altra società mineraria canadese, che estrae ed esplora a Manitoba da 80 anni. Quotata a Toronto, New York e Francoforte, l'azienda ha ottenuto uno straordinario guadagno borsistico di quasi il 300% dai minimi toccati durante il periodo di piena emergenza pandemica. Per Rbc Capital Market, il target price a un anno è 4 dollari canadesi, con una potenzialità di crescita del 7%. Il dividend yield è 0,2%.
Ivanhoe Mines. Società canadese operante essenzialmente nell'Africa Meridionale alla scoperta di oro, rame, nichel e platino. Presente sul mercato di Toronto, il titolo è in costante crescita dalla prima settimana di marzo quando toccò il minimo degli ultimi 4 anni. Da allora il prezzo è cresciuto del 230% e ora viene visto a 7 dollari canadesi nell'arco di un anno, con ancora quindi un potenziale del 130%. L'azienda non remunera la cedola.
Antofagasta. Multinazionale anglo-cilena che si occupa di ricerca, estrazione e lavorazione di risorse minerarie. Quotata a Londra ha superato le 1.000 sterline nelle ultime settimane, da un minimo di 575 sterline di marzo. Il rating degli esperti qui è negativo, pertanto il titolo è da smobilizzare dal portafoglio, nonostante un dividend yield del 4,7%.
Kaz Minerals. Azienda di rame specializzata in miniere a cielo aperto su larga scala a basso costo in Kazakistan. Le azioni della società fanno parte dei listini di Londra e della Borsa del Kazakistan. Negli ultimi mesi le stesse hanno raddoppiato il loro valore di mercato dai minimi, ma secondo Rbc Capital Market hanno un rating inferiore al prezzo attuale. La società mineraria distribuisce un dividendo del 2%.
Central Asia Metals. Società mineraria che opera in Kazakistan per la produzione del rame e in Macedonia per quella di piombo e zinco. Quotate a Londra, le azioni sono cresciute meno rispetto agli altri titoli suddetti, dai minimi di marzo, ossia solo, si fa per dire, del 62%. Il prezzo obiettivo comunque è inferiore alla quotazione attuale, secondo gli esperti. Il dividend yield è però molto interessante, 6,2%.