Qualcuno avrebbe mai immaginato all'inizio del 2020 che, con una pandemia di queste proporzioni e che ha messo in ginocchio l'economia mondiale, ci sarebbe stato il record di IPO? Eppure è accaduto. Solo negli Stati Uniti sono stati raccolti 145 miliardi di dollari con le nuove quotazioni, come mai è accaduto da 30 anni a questa parte.
Rispetto all'anno scorso gli USA hanno fatto registrare un +88%, grazie al debutto in Borsa di 420 nuove aziende. In pratica quasi la metà delle IPO a livello mondiale proviene da Washington. Nel resto del Pianeta si è arrivati a 331 miliardi di dollari raccolti, con una quotazione di 1.591 nuove società, in crescita del 42% rispetto all'anno precedente.
Il punto adesso è se le Offerte Pubbliche Iniziali nel 2021 continueranno o meno a questo ritmo e quali sono i fattori che dovranno essere presi in considerazione a tal riguardo.
IPO 2021: ecco perché non ci sarà un'altra bolla Dot-com
Secondo gli analisti della società di gestione svizzera Mirabaud Group, malgrado il Covid-19, le IPO del 2020 sono state guidate dai tassi d'interesse tenuti molto bassi da parte delle Banche centrali e dall'enorme liquidità che è confluita sui mercati grazie agli stimoli monetari e fiscali. Queste condizioni dureranno ancora a lungo, soprattutto con riferimento al costo del denaro. Quindi è ragionevole pensare che almeno nella prima parte del 2021 il ritmo inerente alle IPO sarà sostenuto.
Tuttavia un dubbio assilla gli investitori: esiste il rischio di rivivere la stessa bolla delle Dot-com? Per gli esperti questo non avverrà essenzialmente per due motivi. In primis perché i fondamentali delle aziende quotate oggi sono più solidi rispetto a quelli di 20 anni fa.
All'epoca il rapporto tra prezzi delle azioni e ricavi annuali era arrivato a 49,5 quando, dopo lo scoppio della bolla e fino al 2017, il multiplo si è attestato a 5. Anche il Price/Earnings è molto diverso, nel 2000 la media si aggirava intorno a 70, oggi è di poco più di 20. In secondo luogo occorre considerare che le IPO attuali sono molto più regolamentate e assoggettate a criteri estremamente rigorosi prima che le Autorità diano il via libera alla quotazione (vedi il caso Ant Group).
IPO 2021: 3 fattori da considerare prima di scommettere
Sebbene quindi non ci si trovi di fronte a una bolla pronta ad esplodere, gli strategist di Mirabaud avvertono circa 3 fattori su cui riflettere prima di investire in una nuova IPO. Intanto la qualità delle aziende in base alle aspettative di crescita. È necessario cioè porsi la domanda se la raccolta di fondi serve per un'ulteriore crescita e in quanto tempo ciò può avvenire.
Un altro aspetto è relativo alla valutazione del mercato. In tal caso bisogna effettuare un confronto settoriale studiando attentamente i multipli degli altri soggetti operanti nello stesso comparto, per scoprire se la nuova IPO sia o meno sopravvalutata.
Infine è importante scorporare le considerazioni soggettive da valutazioni oggettive, tenendo a bada per quanto possibile l'eccessiva euforia del momento.