Il caso Archegos che ha destabilizzato il sistema bancario internazionale ha riscosso molto interesse nell'opinione pubblica. Quanto sarà il danno complessivo ancora dovrà essere determinato perché le opacità delle operazioni messe in atto rendono il tutto ancora non quantificabile.
Ciò che però si chiedono gli esperti è come realmente si sia potuti arrivare al punto di intravedere lo spettro dell'ennesima tempesta finanziaria legata alla speculazione. Quello da osservare in questo caso è uno strumento complesso che ha una caratteristica particolare: generalmente presenta rischi limitati, ma quando questi ultimi si concretizzano possono generare effetti devastanti. Stiamo parlando dell'equity total return swap.
Equity total return swap: cos'è e come funziona
L'equity total return swap è uno strumento derivato che fa parte della grande famiglia degli swap. Con questa operazione un soggetto chiamato total return payer, che di solito è una banca d'investimento o una compagnia d'assicurazione, cede a un altro soggetto denominato total return receiver, che solitamente è un hedge fund aggressivo come Archegos, il rischio e il rendimento di un equity sottostante.
In cambio la banca riceve flussi di denaro che vengono pagati a scadenze costanti e che sono determinati dal tasso Euribor più uno spread calcolato sul valore nozionale del sottostante. Alle scadenze prefissate si ha un repricing delle azioni in cui, nel caso di aumento dei prezzi, sarà la banca a versare la differenza all'hedge fund: qualora le quotazioni dovessero diminuire, avverrà l'esatto contrario.
Le banche ovviamente si coprono dal rischio facendo operazioni opposte con altri clienti che hanno una visione ribassista sul titolo sottostante oppure adottando delle coperture finanziarie con altri istituti di credito.
Equity total return swap: perché c'è stato il crac Archegos
Esposta in questo modo la cosa, ci si chiede quale potrebbe mai essere il rischio per una banca dal momento in cui essa avrà comunque profitti costanti determinati dall'interesse sul nozionale e una copertura sempre presente. In realtà le cose sono un pò più complesse.
Gli equity total return swap sono prodotti over the counter, quindi gli investitori non sono tenuti a segnalare la loro esposizione azionaria ad un'Autorità di regolamentazione. Di conseguenza non è dato di sapere quanto un hedge fund come Archegos si sia esposto facendo le stesse operazioni con altre grandi banche d'affari.
Questo comporta che, essendo gli importi nozionali di grandissimo valore, se il fondo è sottocapitalizzato si rischia di creare una voragine che va fuori controllo nel momento in cui il corso del sottostante sarà molto sfavorevole all'investitore. Così in realtà è stato con Archegos, le cui scommesse sui titoli Viacom e Discovery per decine di miliardi di dollari sono andati in fumo.
Il problema però è anche quello di quantificare le eventuali perdite subite, perché le operazioni non vengono registrati dal desk di negoziazione dei derivati della banca. Di conseguenza non compaiono nei documenti previsti dagli accordi di Basilea III e che riguardano le attività ponderate per il rischio, la leva finanziaria e il rischio di credito. Tutto quanto significa che Credit Suisse e Nomura ora avranno una situazione difficile da affrontare.