Quella odierna è una giornata caratterizzata dal risk on sui principali mercati azionari del Vecchio Continente. In questo contesto il focus degli investitori rimane sempre rivolto ai colloqui in atto tra Russia ed Ucraina ma anche alle parole che in serata arriveranno dalla Federal Reserve in tema di politica monetaria.
Per quanto riguarda le quotazioni del FTSE Mib, dopo aver superato l'area dei 24.000 punti dovrebbero proseguire il loro recupero in direzione dei prossimi target situati nei pressi dei 24300-24,350 punti e a seguire 24.600-24.650 punti. Tra i titoli che vengono premiati a Piazza Affari troviamo Intesa Sanpaolo che in un comunicato stampa ha chiarito la sua esposizione verso la Russia e Ucraina, dove è presente rispettivamente con 28 filiali e 45 sportelli.
Intesa Sanpaolo: l'esposizione verso Russia ed Ucraina
Intesa Sanpaolo ha comunicato che l'esposizione ai clienti russi e ucraini è di circa 5,1 miliardi di euro, di cui 1,1 miliardi di euro per le controllate locali, e 4 miliardi di euro del resto del gruppo. Sui soggetti su cui pesano le sanzioni, la banca è esposta per 0,2 miliardi di euro. Nel comunicato diffuso dalla società, si legge come l'esposizione verso i 2 Paesi sia ancora in corso di valutazione.
Per quanto riguarda i crediti alla clientela russa (1% del totale dell'istituto di credito), oltre i due terzi sono relativi a "primari gruppi industriale contraddistinti da consolidati rapporti commerciali con clienti appartenenti alle principali filiere internazionali e da una quota rilevante dei proventi derivante da export di materie prime". Le scadenze sono quasi tutte entro il 2027, entro l'orizzonte di riferimento del piano "REPoweEU", richiamato dalla Dichiarazione di Versailles.
Azioni Intesa Sanpaolo: analisi tecnica e strategie operative
Il forte ribasso innescatosi nel mese di febbraio, con i prezzi che viaggiavano sui top di periodo nei pressi dei 2,90 euro, ha riportato le azioni Intesa Sanpaolo sui minimi degli ultimi 15 mesi, in area 1,68 euro. Il rimbalzo che ne è seguito sta spingendo le quotazioni al test degli ex supporti del 2021 posti nei pressi dei 2,12-2,13 euro.
L'eventuale superamento di questa zona tornerebbe a rafforzare la struttura grafica del titolo aprendo la strada ad ulteriori allunghi in direzione dei 2,25 euro e a seguire 2,30 euro. Al contrario il mancato breakout dei 2,12-2,13 euro relegherebbe il movimento di queste ultime sedute ad un normale rimbalzo tecnico. In tal caso, potrebbe ripartire il downtrend, con primi target posti sulla soglia dei 2 euro e a seguire i minimi toccati il 7 marzo 2022 a 1,68 euro.