L'indice di Borsa giapponese Nikkei 225 è inarrestabile. Nonostante i dati negativi sugli ordini dei macchinari calati del 4,4%, anche oggi ha chiuso in rialzo con un +0,68% raggiungendo quota 25.520,88. Bisogna fare un salto indietro di 30 anni per vedere questo livello, eppure le preoccupazioni non mancano.
La congiuntura economica mondiale negativa lascerà delle ferite di imprecisata entità, nonostante l'orizzonte cominci a schiarirsi con lo sviluppo degli antidoti alla pandemia. Gli investitori però continuano a comprare le azioni del Sol Levante. Qual è il miele che li attira tanto?
Borsa Giappone: Joe Biden e il vaccino i fattori trainanti
Da quanto Joe Biden ha vinto le elezioni americane, gli operatori hanno maturato la convinzione che la politica commerciale degli Stati Uniti sarà meno scontrosa rispetto a quella della precedente Amministrazione. Questo porterebbe a una maggiore facilità per le aziende giapponese ad affacciarsi oltre confine e a svilupparsi con meno ostacoli. La ripresa dell'export è uno dei punti cruciali intorno a cui si concentra tutta l'economia nipponica.
Il rimbalzo economico poi verrebbe reso più consistente dall'arrivo di un vaccino che consenta definitivamente di rimuovere i blocchi e di rilanciare il commercio mondiale. Con queste previsioni, gli investitori stanno via via sganciandosi dai titoli difensivi e da quelli in rapita crescita come i tecnologici, indirizzandosi sempre più su quelli cha hanno a che vedere con i fondamentali dell'economia. Ecco che a questo punto le blue chip industriali e le azioni legate ai consumi divengono le più gettonate.
Bisogna pur sempre considerare che i bilanci delle società giapponesi sono di base molto solidi, perché incentrate molto sulla creazione di liquidità e su dividendi costanti. Per questa ragione, Warren Buffett ha investito ad agosto 6 miliardi di dollari nel Paese guidato da Yoshihide Suga.
Borsa Giappone: le previsioni degli analisti
Jim McCafferty, capo congiunto dell'Asia-Pacific equity research presso Nomura Securities a Hong Kong, è convinto che investire nella Piazza finanziaria di Tokyo sia proficuo. Questo perché da un lato si può contare sulla migliore crescita dei dividendi di qualsiasi mercato sviluppato e dall'altro, per via delle acquisizioni, si può usufruire di una buona parte di profitti che provengono dall'estero.
Secondo l'esperto azioni molto attraenti sono quelle delle due case automobilistiche Toyota e Honda, in virtù della ripresa della domanda che proviene dalla Cina. Molto ottimistiche sono le previsioni di Monex Securities che vede il Nikkei a 27.500 entro il mese di marzo del 2021. La cosa anomala quest'anno è stata che il rialzo del mercato borsistico è coinciso con un rafforzamento dello Yen che ha raggiunto livelli massimi rispetto al Dollaro USA. Ciò dimostra come il mercato nipponico sia sempre meno dipendente dall'export.
In questo ha inciso molto anche il miglioramento della governance aziendale, grazie anche agli sforzi del Governo che ha spinto molto in questa direzione negli ultimi anni. Più cauta la società d'intermediazione mobiliare Jefferies che vede sì una ripresa a V dei profitti aziendali giapponesi, come è stato sempre dopo una recessione, ma avverte che qualsiasi battuta d'arresto relativamente ai vaccini che sono in dirittura di arrivo creerà scossoni sui mercati azionari.