Quando si leggono i bilanci delle società nelle pubblicazioni aziendali periodiche si nota che alla fine del Conto Economico riclassificato ci sono due voci: EPS di base ed EPS diluiti. Le due poste forniscono informazioni preziose agli investitori ma hanno un valore che a volte può essere molto diverso. Cosa spiega la differenza? In questo testo cercheremo di comprendere cosa sono gli EPS di base e gli EPS diluiti, qual è la loro importanza, e cosa li distingue.
EPS: cosa sono e come si calcolano
Prima di tutto, bisogna chiarire il concetto di EPS, acronimo di Earning per Share. Il termine tradotto in italiano significa utile per azione. Come si arriva a questo valore? Il Conto Economico riclassificato presenta tutta una serie di risultati parziali dalle varie gestioni, per arrivare a un valore finale costituito dai guadagni netti. In pratica, sottraendo dai ricavi lordi di produzione i costi lordi di produzione, si ottiene il margine lordo.
Una volta che si depura quest'ultimo dai costi amministrativi, generali, di ricerca e sviluppo, legali e di marketing, nonché dagli ammortamenti delle immobilizzazioni utili all'esercizio dell'attività, si ottiene il margine operativo.
Deducendo poi gli interessi e le spese finanziarie si giunge al reddito prima delle imposte, che diventa utile netto una volta tolte le tasse da pagare sul reddito prodotto. Gli EPS rapportano l'utile netto al totale delle azioni in circolazione. In sostanza, esprimono quanto ogni azione detenuta nell'azienda produce in termini di utili.
EPS di base e diluiti
Gli EPS di base, note anche come EPS primari, sono determinati dal rapporto tra gli utili netti meno eventuali dividendi privilegiati al numero medio di azioni in circolazione nel periodo considerato. Quindi, non comprendono titoli che potenzialmente hanno una capacità diluitiva come stock options, obbligazioni convertibili e azioni privilegiate.
Questi non fanno parte dei titoli componenti l'azionariato fino a quando non verranno esercitati. Per capacità diluitiva si intende che una volta che gli investitori esercitano alcuni diritti, il numero delle azioni in circolazione aumenta e la quota di partecipazione di ogni azionista si riduce (a meno che non sia lui stesso ad esercitare tali diritti).
In sostanza, gli EPS di base forniscono una comprensione basilare della redditività di un'azienda per ogni azione detenuta, ma non un quadro completo. Questo vuol dire che potrebbero non essere una metrica utile per confrontare la redditività di diverse società.
Gli EPS diluiti invece tengono conto dell'impatto dei titoli diluitivi come stock options, obbligazioni convertibili e azioni privilegiate. In pratica, il calcolo presuppone che tutti questi titoli vengano esercitati o convertiti in azioni ordinarie, aumentando il numero delle azioni in circolazione. Gli EPS diluitivi quindi sono una misura più conservativa, dove si immagina lo scenario più estremo in cui tutti quanti fanno valere i loro diritti.
Giocoforza, gli EPS di base hanno un valore sempre maggiore rispetto agli EPS diluitivi, in quanto il denominatore nel rapporto tra utile netto e totale delle azioni sarà sempre più basso. Quindi, gli EPS di base forniscono una misura istantanea della redditività dell'azienda, mentre quelli diluiti tengono conto del potenziale effetto della diluizione.
Ne consegue che gli investitori che danno priorità a una visione diretta della redditività di un'azienda, possono prestare maggiore attenzione agli EPS di base nelle loro valutazioni; viceversa, quelli maggiormente preoccupati per la diluizione futura e che vogliono adottare un approccio conservativo nelle loro valutazioni, scelgono di concentrarsi sugli EPS diluiti.
Esempio
Ipotizziamo un'azienda che presenta questa situazione:
- utile netto: 1 miliardo di dollari
- numero di azioni in circolazione: 500 milioni
- stock option che danno diritto a nuove 150 milioni di azioni ordinarie
- obbligazioni convertibili in 50 milioni di azioni ordinarie
- azioni privilegiate convertibili in 300 milioni di azioni ordinarie
Facendo riferimento a questi dati, si ha quanto segue:
EPS di base = utile netto/numero di azioni in circolazione = 1 miliardo/500 milioni = 2 dollari
EPS diluiti = utile netto/(numero di azioni in circolazione = 1 miliardo/(500+150+50+300 milioni) = 1 dollaro
In questo esempio abbiamo visto come i due parametri possono dare un valore sensibilmente diverso l'uno dall'altro, ovvero gli EPS di base sono il doppio di quelli diluiti.
I titoli che comportano la diluizione
Sono diverse le situazioni che determinano gli utili diluiti attraverso l'allargamento potenziale della base azionaria, eccole di seguito:
Stock option
Le stock option sono titoli che la società assegna solitamente ai dirigenti aziendali e anche ai dipendenti sulla base dei risultati da essi conseguiti e che danno il diritto, a determinate scadenze, di tramutarli in azioni ordinarie.
Obbligazioni convertibili
Le obbligazioni convertibili sono titoli a reddito fisso, quindi emessi come finanziamento di terzi, che forniscono la possibilità al titolare di diventare socio dell'azienda convertendo, a una certa scadenza e/o a determinate condizioni, i titoli in azioni ordinarie.
Azioni privilegiate
Le azioni privilegiate sono azioni che non danno diritto di voto in assemblea ordinaria (mentre è permesso il voto in quella straordinaria) e che solitamente staccano un dividendo molto più alto di quello ordinario. Tuttavia, possono dare al titolare la possibilità, in un termine concordato, di convertirle in azioni ordinarie.
Emissioni potenziali
Le emissioni potenziali riguardano titoli che possono essere emessi in futuro se si verificano determinate condizioni o eventi, tipo premi azionari basati sulle prestazioni o guadagni per effetto di accordi di fusione e acquisizione.