Il dibattito televisivo di oggi tra i due candidati alla Casa Bianca
Donald Trump e Kamala Harris potrebbe generare molta volatilità sulle azioni USA: l'appuntamento arriva in un momento in cui i nervi degli investitori sono particolarmente tesi dopo che Wall Street ha messo a segno la
peggiore settimana borsistica da marzo 2023. A inasprire il sentiment di mercato sono stati i dati deboli sull'occupazione americana rilasciati venerdì scorso che hanno riacceso le prospettive di una recessione negli Stati Uniti. È possibile che le cose dette e non dette nello scontro di questa sera tra i leader che correranno per le presidenziali si riflettano sull'umore degli investitori. Saranno diversi gli argomenti trattati: dalle tasse ai dazi, al commercio internazionale e all'immigrazione.
Azioni USA: ecco come si comportano nell'anno delle elezioni
Indipendentemente da quello che può accadere oggi, da qui al 5 novembre - data in cui gli americani saranno chiamati al voto - l'andamento delle azioni USA sarà inevitabilmente condizionato dai sondaggi su chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti. Attualmente Harris è in leggero vantaggio, ma il margine è così ristretto che il verdetto potrebbe essere diverso da quanto dicano adesso le intenzioni di voto.
Ad ogni modo, l'anno delle elezioni è in genere positivo per il mercato azionario americano. Eccezion fatta per il 2000 e il 2008 - anni contrassegnati da grandi crisi economiche e finanziarie -, l'indice S&P 500 è sempre salito dal 1960 in poi. In particolare, negli ultimi tre cicli elettorali del 2012, 2016 e 2020, il benchmark è aumentato almeno di 10 punti percentuali. Quindi, se la storia è una guida, varrebbe la pena di essere ottimisti. Tuttavia, l'esperienza ci insegna che il passato non sempre si ripete e che ogni situazione va valutata sulla base del contesto specifico in cui avviene.
Ciò che temono gli investitori è la possibilità che le elezioni vengano contestate, un po' come successe nell'ultima tornata elettorale culminata con le violenze durante l'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. La curva dei futures del Chicago Board Options Exchange Volatility Index (VIX), noto anche come "indice della paura" di Wall Street, segnala le aspettative di una maggiore volatilità delle azioni sulla scia del giorno delle elezioni del 5 novembre. Inoltre, il posizionamento dei trader sulle opzioni S&P 500 per il 6 novembre indica una maggiore probabilità di un movimento considerevole inferiore ai contratti del giorno precedente.
Wall Street: dove investire dopo l'esito elettorale
Molti si chiedono quali saranno le azioni USA a trarre beneficio dalla vittoria di uno o dell'altro candidato. Qualora dovesse spuntarla Harris, i settori delle auto elettriche e dell'energia rinnovabile potrebbero esultare. Il leader dei democratici vorrebbe evitare uno scontro frontale con la Cina, a differenza di Trump che invece punta a inasprire i dazi. Giocoforza, i produttori di veicoli elettrici come Tesla, Rivian e Lucid sarebbero avvantaggiati. Così come tutto l'indotto che comprende gli operatori di reti di ricarica ChargePoint, Beam Global e Blink Charging, oltre ai fornitori e produttori di batterie. Quanto agli sforzi di Harris per l'energia pulita, ciò potrebbe premiare le azioni solari come First Solar, Sunrun ed Enphase Energy.
Altri settori che potrebbero beneficiare delle misure dell'attuale vicepresidente degli Stati Uniti sono i costruttori di case. Se Harris terrà fede alle sue promesse, ci sarà un acconto fino a 25 mila dollari per gli acquirenti di case e un incentivo fiscale per i costruttori. Tra l'altro, la 59enne californiana ha proposto la creazione di un fondo da 40 miliardi di dollari per incentivare le innovazioni nella costruzione degli alloggi. Tutto ciò è un invito a nozze per società come DR Horton, Lennar Corp. e KB Home.
Un governo democratico sarebbe più tollerante per l'uso della cannabis, quindi le azioni del settore potrebbero risalire. I nomi da tenere d'occhio in questo caso sono tra gli altri: Tilray Brands, Canopy Growth Corp. e Curaleaf Holdings.
Chi invece rischia una ritirata in Borsa è l'industria finanziaria, dal momento che un'amministrazione Harris non sarebbe molto accondiscendente sui requisiti patrimoniali delle banche.
E se vincesse Trump? A festeggiare potrebbero essere le compagnie energetiche di gas e petrolio, visto che il 78enne newyorchese ha intenzione di ridurre le restrizioni sulla produzione interna di petrolio. Quindi, azioni come Chevron, Exxon Mobil, ConocoPhillips, Occidental Petroleum, Devon Energy Baker Hughes, Williams Cos e Halliburton avrebbero le carte in tavola per guadagnare terreno.
Una vittoria repubblicana rilancerebbe probabilmente anche i titoli della difesa come Lockheed Martin, Northrop Grumman e RTX, dato che nel programma del partito le spese per la difesa rappresentano una posta particolarmente importante. La rigorosa politica sull'immigrazione di Trump potrebbe avvantaggiare gli operatori delle strutture penitenziarie tipo GEO Group e CoreCivic. Discorso simile andrebbe fatto per le azioni dei produttori di armi come Smith & Wesson Brands e Sturm Ruger.
E poi farebbero festa le azioni legate alle criptovalute, dal momento che Trump si è dichiarato un fan del Bitcoin e di altri asset digitali, impegnandosi a rendere l'America "la capitale delle criptovalute". I titoli su cui puntare nel caso sono: Coinbase Global, Marathon Digital, Riot Platforms, Cleanspark, MicroStrategy e Cipher Mining.
Trump ha in programma di annullare la politica di Joe Biden sui crediti di imposta per le auto elettriche. Quindi azioni come Tesla, Rivian e Lucid sarebbero a rischio. A tremare sono anche alcune grandi aziende tecnologiche americane come Nvidia, Broadcom e Qualcomm, oltre ad altri grandi nomi tipo Tesla e Air Products, per via dell'esposizione dei ricavi alla Cina. Questo perché l'atteggiamento del tycoon nei confronti di Pechino rischia di determinare un'escalation nei rapporti commerciali tra le due più grandi potenze economiche mondiali, con riflessi negativi sulle aziende statunitensi.