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A Wall Street sono numerose le aziende che ricercano un vaccino contro il Coronavirus. Una società lo ricerca nel tabacco e segna un +1.460% in Borsa. Ecco chi è
La corsa al vaccino per contrastare il Coronavirus si fa sempre più accesa. Attualmente, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ci sarebbero oltre 165 vaccini in via di sviluppo, con 30 di questi arrivati al test sull’uomo. La speculazione sulle aziende coinvolte nella ricerca di un’arma contro il COVID-19 è estremamente alta e oggi ne abbiamo avuto un’altra prova con iBio. La società di biotecnologie ha rilasciato oggi aggiornamenti positivi dagli studi preclinici dei suoi due candidati contro il virus.
iBio: un vaccino dalle foglie del tabacco?
La particolarità di questa azienda è quella di creare i vaccini con le foglie di tabacco modificate. La tecnica utilizzata da iBio si chiama FastPharming e permette di ottenere anticorpi, proteine terapeutiche e vaccini dalle piante utilizzandole come bioreattori. Il vantaggio di questo metodo è quello di passare oltre ai procedimenti tradizionali di laboratorio: l’unica cosa che serve per produrre più vaccini è far crescere più piante. Anche se deve ancora concludersi la raccolta dei dati per i candidati al vaccino contro il Coronavirus di iBio, le azioni volano a Wall Street mettendo a segno un +2,63% dopo un’apertura del +19,47%.
Il rialzo delle azioni iBio a Wall Street è iniziato lo scorso 26 febbraio, quando un singolo titolo valeva 0,33 dollari. Il 21 luglio scorso il titolo ha toccato un massimo di periodo a 7,45 dollari, mettendo a segno un rally del 2.158% prima di iniziare a correggere. Da inizio anno il titolo sta comunque registrando un rialzo pari al 1.460%.
Azioni iBio: analisi tecnica
Da un punto di vista grafico, il riassorbimento iniziato lo scorso 21 luglio sembra essere destinato a proseguire almeno fino alla zona dei 3,33 dollari, dove transita la linea di tendenza ottenuta collegando i minimi del 23 giugno e 14 luglio 2020. Una violazione di questo sostegno potrebbe traghettare le quotazioni verso i 2,41 dollari, dove transita la linea di trendline ottenuta collegando i top del 28 febbraio e 26 giugno 2020. Se da un punto di vista grafico le zone a 3,33 e 2,41 dollari sembrano interessanti per valutare una strategia di natura long, il pericolo è quello di trovarsi in mano a un titolo in piena bolla speculativa.