Il gruppo immobiliare cinese Shimao Group Holdings è in default. Un'obbligazione senior da 1,02 miliardi di dollari scaduta ieri non è stata rimborsata. A questa si aggiungono anche interessi al 4,75%. Si tratta del primo mancato pagamento per lo sviluppatore dei 6,1 miliardi di dollari di obbligazioni internazionali, oltre a rappresentare il primo default quest'anno del settore in Cina.
In un deposito normativo presso la Borsa di Hong Kong, Shimao ha citato "incertezze di mercato in merito al rifinanziamento del debito e condizioni operative e di finanziamento difficili". Nel frattempo la società specifica che sta cercando di trovare delle soluzioni con i creditori nell'ambito di una ristrutturazione del debito. In questo contesto, ha anche riferito che non ha ricevuto notifica di accelerazione del rimborso da parte dei suoi finanziatori, precisando che nessuno si è mosso per intraprendere azioni esecutive.
Il gruppo con sede a Shanghai ha assunto Admiralty Harbour Capital come consulente finanziario e Sidley Austin come consulente legale per esplorare i modi attraverso cui poter gestire la difficile situazione finanziaria in cui versa. I creditori di due prestiti sindacati concordati nel 2018 e nel 2019 hanno accettato di dare maggiore respiro allo sviluppatore cinese per consentirgli di continuare l'attività senza interruzioni, a beneficio di tutti.
Cina: il settore immobiliare è in default
Quanto successo nella giornata di ieri è l'ennesima crepa del sistema immobiliare cinese, ormai agonizzante. China Evergrande è travolto da una montagna di debiti, che ha superato la quota di 300 miliardi di dollari, rappresentando quindi la società più indebitata del mondo. E insieme ad altri due dei primi cinque colossi del settore in Cina, Kaisa Group e Sunac China, è già andato in default con le sue obbligazioni in dollari. Le società immobiliari cinesi tendono a pagare prima i debiti in yuan e poi quelli in dollari e ciò potrebbe avere grosse ripercussioni a livelli sistemico internazionale.
Shimao, è letteralmente naufragato nella Borsa di Hong Kong negli ultimi 12 mesi perdendo oltre l'80% di capitalizzazione, con il Governo cinese che ha attuato una repressione molto forte nel settore in modo da raffreddare il mercato soggetto a surriscaldamento e impedirne le speculazioni. Tutto quanto in nome del perseguimento della prosperità comune voluta dal Premier Xi Jinping.
Questo però ha determinato che la gran parte degli sviluppatori immobiliari cinesi ora si trova sull'orlo del fallimento, dopo che negli anni aveva perpetuato un’esposizione debitoria in maniera molto pesante. Così è avvenuto per società come Shimao, che tra l'altro nei primi cinque mesi dell'anno ha visto le vendite diminuire del 72% rispetto a un anno fa e secondo molti rappresenta una minaccia per il mercato del credito offshore più grande rispetto a quella di Evergrande.