Oggi si apre ufficialmente la stagione delle trimestrali a Wall Street, con le grandi banche Usa che, come di consueto, saranno le prime a pubblicare i conti finanziari. JP Morgan Chase, Citigroup e Wells Fargo riporteranno i dati più tardi; mentre domani sarà la volta di Bank of America, Morgan Stanley e Goldman Sachs.
Quest'anno il settore finanziario ha sovraperformato alla Borsa americana, sulle aspettative che una deregolamentazione dell'amministrazione Trump favorisca tutto il settore.
Anche la ripresa del ciclo dei tagli ai tassi di interesse della
Federal Reserve è vista in chiave positiva dal mercato, in quanto stimolerebbe le attività di prestito delle banche Usa e farebbe aumentare il valore degli asset in bilancio.
Il sentiment è positivo anche perché le banche Usa hanno superato brillantemente gli stress test della Fed, dimostrando una robustezza economico-patrimoniale che rassicura gli investitori. Inoltre, l'allentamento delle tensioni commerciali con riferimento ai dazi allontana lo spettro di una recessione per l'economia americana. Di conseguenza, ne guadagna tutto il sistema finanziario, che sostiene le attività delle famiglie e delle imprese.
Banche Usa: cosa aspettarsi dalle trimestrali
Gli analisti in media prevedono che nel secondo trimestre gli utili dell'indice S&P Financial scendano di circa l'1%. Questo potrebbe lasciare spazio a ulteriori guadagni delle banche a Wall Street se i profitti saranno particolarmente forti, sottolineano in un rapporto Gina Martin Adams e Michael Casper, strategist di Bloomberg.
Gli esperti osservano che, stando alle previsioni, i finanziari rappresentano il 18,6% degli utili complessivi dell'S&P 500, ma hanno una ponderazione nel benchmark di solo il 13,7%. Tale divario supera la sua media degli ultimi 15 anni.
"Sembra che gli investitori abbiano dato poco clamore negli utili dei finanziari. Ciò lascia spazio a un discreto numero di sorprese per sostenere il rally del settore", si legge nel rapporto.
Sotto osservazione saranno i ricavi da trading delle banche, in quanto la volatilità è molto aumentata nelle prime settimane di aprile, dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato il fatidico "Giorno della Liberazione" con l'introduzione dei dazi e il successivo accordo commerciale con molti Paesi per congelarli.
Analisti e investitori però presteranno molta attenzione alla guidance delle banche, che inevitabilmente terrà conto di alcuni aspetti chiave. Intanto, dopo il superamento degli stress test, il mercato vorrà sapere le intenzioni degli istituti finanziari in tema di riacquisti di azioni proprie - che potrebbero trovare impulso dal possibile indebolimento delle regole di Basilea 3 - e in merito al capitale extra al di sopra dei requisiti normativi. In secondo luogo, sarà importante vedere l'outlook delle banche considerando l'impatto di un contesto normativo più favorevole.
"Il settore bancario è sull'orlo di un cambiamento materialmente positivo nel contesto normativo", ha affermato l'analista di KBW Christopher McGratty. "Le principali banche come JPMorgan, Bank of America, Wells Fargo, Morgan Stanley, Goldman Sachs e Citigroup sono destinate ad essere i maggiori beneficiari della deregolamentazione", ha sottolineato.
Cosa fare con le azioni?
La stagione delle trimestrali potrebbe determinare il corso delle azioni delle banche Usa nei prossimi mesi, ma ci sono diversi altri elementi da valutare. Innanzitutto la valutazione del settore. L'indice finanziario dell'S&P 500 è scambiato a 17 volte gli utili previsti, a fronte di una sua media decennale di circa 14.
Questo significa che le azioni potrebbero essere costose. In secondo luogo, ci sono delle incertezze in merito a come una eventuale nuova guerra commerciale potrà influenzare gli utili.
Non solo. Anche la mancanza di chiarezza circa il percorso sui tassi della Fed e i dubbi persistenti sull'economia americana potrebbero frenare il rally dei finanziari. Questo mese, HSBC ha declassato i titoli di JPMorgan Chase, Goldman Sachs e BofA poiché ha ravvisato "rischi al ribasso associati all'incertezza macro".
Mike Mayo, analista di Wells Fargo, invece è ottimista in quanto "la deregolamentazione e la crescita degli utili probabilmente alimenteranno ulteriori guadagni delle azioni", ha detto.