UniCredit ha comunicato i risultati finanziari del primo trimestre 2021. I ricavi e la redditività hanno registrato un forte incremento e hanno battuto le stime degli analisti. Per il 2021 il board della banca di Piazza Gae Aulenti si aspetta un utile netto in linea con la precedente guidance, con ricavi sostanzialmente in linea con le stime del consensus. Vediamo tutti i dettagli.
UniCredit: i conti del primo trimestre 2021
L’istituto guidato dall’AD Andrea Orcel ha terminato il primo trimestre del 2021 con ricavi pari a 4,69 miliardi di euro, in aumento del 10,6% rispetto a quelli ottenuti nello stesso periodo del 2020, grazie a proventi da attività di negoziazione e dalle commissioni, il cui effetto il cui effetto combinato ha più che compensato l’impatto di condizioni di mercato ancora sfavorevoli per il margine di interesse (-3,1%).
Il risultato netto sottostante è risultato pari a 883 milioni di euro, rispetto al rosso di 159 milioni registrato nei primi tre mesi dell’anno scorso. Il risultato netto contabile è stato positivo per 887 milioni, in seguito anche a minori rettifiche su crediti. In forte miglioramento anche il risultato netto di gestione, aumentato da 624 milioni a 2,11 miliardi di euro. Il rapporto costi/ricavi si è attestato al 51,5%.
Stando alle indicazioni di consensus degli analisti pubblicate sul sito Web della banca, il margine di intermediazione era previsto in media a 4,28 miliardi di euro, mentre il risultato netto di gestione era stimato a 1,21 miliardi dopo svalutazioni su crediti per 625 milioni di euro (clicca qui per approfondire).
A fine marzo 2021 le attività finanziarie totali di UniCredit ammontavano a 754 miliardi di euro, in aumento del 13,8% rispetto al valore di marzo dell’anno scorso. Le esposizioni deteriorate lorde erano pari a 22,4 miliardi di euro portando a un rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi pari al 4,8%.
Il rapporto tra esposizioni deteriorate nette e totale crediti netti e totale crediti netti era aumentato al 2,1%, mentre il rapporto di copertura è calato al 58,2%. Il CET1 ratio fully loaded si è attestato al 15,92%, in crescita di 78 punti base. Le attività ponderate per il rischio erano scese a 314,9 miliardi di euro, in calo di 10,8 miliardi rispetto al dato emerso a fine 2020.
UniCredit: dividendi per 1,1 miliardi di euro
Il board di UniCredit ha precisato che nel 2021 la distribuzione ordinaria è pari a 447 milioni di euro. Nel dettaglio, la distribuzione del dividendo in contanti di 268 milioni è stata pagata il 21 aprile 2021, mentre la distribuzione tramite riacquisto di azioni proprie di 179 milioni, approvata dalla BCE e dall’assemblea degli azionisti, dovrebbe essere completata entro la fine del 3° trimestre di quest’anno.
L’assemblea degli azionisti ha inoltre approvato una distribuzione straordinaria da eseguirsi non prima del 1° ottobre 2021 per un importo di 652 milioni, interamente sotto forma di riacquisto di azioni proprie, soggetto ad approvazione della Banca centrale europea.
La combinazione di queste distribuzioni equivale a una somma totale di 1,1 miliardi di euro. La banca di Piazza Gae Aulenti ha confermato la politica di distribuzione ordinaria del 50% dell’utile netto sottostante, con il 30% tramite dividendo in contanti.
UniCredit: le previsioni per il 2021
I vertici di UniCredit si aspetta per il 2021 un utile netto sottostante sostanzialmente in linea con la precedente guidance, con ricavi in linea con le stime del consensus (17,14 miliardi di euro). I costi per l’intero esercizio sono confermati sui livelli del 2019.
Inoltre, l’istituto di credito ha anticipato che la review strategica avviata successivamente all’insediamento del nuovo AD Andrea Orcel e del nuovo Cda dovrebbe essere portata a termine nel secondo semestre 2021 e verrà comunicata ai mercati in un Capital Markets Day.
L'AD Andrea Orcel ha spiegato che "un significativo utile netto trainato da un notevole aumento delle commissioni e delle attività di negoziazione, un costo del rischio contenuto per effetto della stagionalità supportato da riprese di valore, e una continua disciplina dei costi: tutto ciò ha più che compensato l’impatto di condizioni di mercato ancora sfavorevoli per il margine di interesse".
A seguito delle decisioni prese in passato, ha proseguito l’AD, in termini di propensione al rischio, il margine di interesse continuerà "probabilmente per un certo periodo ad affrontare condizioni di mercato sfavorevoli anche rispetto ai concorrenti. In futuro, potremmo anche non beneficiare nella stessa misura dei fattori che hanno positivamente compensato questo trimestre".
Di conseguenza la banca avrà bisogno di tempo per "rilanciare e rafforzare il business, passando da una fase di ridimensionamento a una caratterizzata da una crescita disciplinata della redditività e da una creazione di capitale sana ed organica".
L’istituto di credito milanese ha bisogno di tempo per garantire "che i cambiamenti che abbiamo in mente vengano apportati, sempre nel miglior interesse a lungo termine del nostro business, mentre noi siamo già impegnati a valutare, rivedere e sviluppare un piano che determinerà la nostra strategia per i prossimi anni", ha concluso Orcel.