Il raddoppio al 50% dei dazi su alluminio e acciaio canadesi da parte dell'amministrazione Trump indebolisce i mercati azionari del Vecchio Continente, che chiudono la seconda seduta della settimana in generale ribasso e vicini ai minimi intra. In questo contesto prosegue la fase correttiva del FTSE Mib che termina le contrattazioni in ribasso dell'1,4% in area 37.650 punti.
Dal punto di vista operativo fondamentale sarà la tenuta dei prossimi supporti situati in area 37.500 punti, per evitare un ulteriori indebolimento nel breve periodo de quadro grafico.
Tra i titoli che a Piazza Affari hanno registrato una delle peggiori performance troviamo UniCredit, nonostante alcuni rumors provenienti da Bruxelles. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
UniCredit: BCE vicina a dare ok per salire in Commerzbank?
Secondo alcune indiscrezioni di stampa, UniCredit potrebbe essere vicina a ottenere dalla BCE il nulla osta per convertire gli strumenti derivati acquistati negli ultimi mesi del 2024 in azioni Commerzbank. In questo modo l'istituto guidato da Andrea Orcel dovrebbe salire fino al 29,9% nel capitale della banca tedesca. Lo stesso numero uno della banca milanese nelle scorse settimane aveva dichiarato di aspettarsi una decisione da parte della Banca guidata da Christine Lagarde entro la fine del mese in corso.
Ricordiamo che lo scorso 11 settembre UniCredit aveva comunicato di essere entrato in possesso del 9% dell'istituto tedesco. Questo grazie al 4,5% acquistato con l'ABB da parte del governo tedesco e l'altro 4,5% comprandolo sul mercato.
Si arriva al18 dicembre del 2024 quando la banca italiana aveva sottoscritto nuovi strumenti finanziari relativi alle azioni Commerzbank, in linea con l'obiettivo precedentemente dichiarato di raggiungere una quota fino al 29,9%. In questo contesto altri azionisti di peso presenti nella banca tedesca hanno aumentato la loro quota. Tra questi Bank of America si è portata sopra il 10%, mentre BlackRock ha visto la sua quota passare dal 7,18% al 7,88%.
UniCredit ha stimato che la conversione dei derivati in azioni ridurrebbe il suo Cet-1 ratio di 0,3 punti percentuali. Questo alla fine dello scorso anno si era attestato al 15,9%, sugli stessi livelli del 2023, nonostante i miliardi di euro spesi in investimenti e in pagamenti agli azionisti.
Azioni UniCredit: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si sono comportate le azioni UniCredit nella seduta odierna. Con volumi inferiori alla media giornaliera mensile è stata una giornata all'insegna delle vendite per il titolo UniCredit, la terza consecutiva, con i prezzi che hanno chiuso le contrattazioni in area 50,5 euro. Dal punto di vista operativo le prese di beneficio non hanno alterato il quadro grafico di fondo, che rimane sempre al rialzo ed eventuali ulteriori correzioni fin verso i 48,8 euro, dove troviamo l'indicatore giornaliero del Supertrend, potrebbero rappresentare delle occasioni di acquisto.
Una conferma delle azioni sopra queste aree supportive dovrebbe riportare gli acquisti prima in direzione dei 52 euro e successivamente verso i 53,7 euro. Nel caso in cui anche questi ultimi livelli dovessero essere lasciati alle spalle, aumenterebbero le chance di andare a mettere sotto pressione i top degli ultimi decenni in area 55 euro.
Al contrario la violazione dei 48,8 euro dovrebbe innescare una fase correttiva più marcata, con un primo target i 47,5-47,3 euro e a seguire i 45,5 euro, dove transita la trendline ascendente che parte dai minimi dello scorso mese di novembre. Nel caso in cui anche tali supporti non dovessero arrestare la spinta ribassista, si dovrebbe assistere a una continuazione delle vendite in prima battuta verso gli ex massimi dello scorso mese di novembre in area 43,3 euro e in seguito verso i 41,8 euro.
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