I timori di nuovi dazi da parte dell'amministrazione Trump hanno indebolito i mercati azionari del Vecchio Continente che, dopo gli acquisti delle passate giornate, hanno chiuso le contrattazioni in leggero territorio negativo. In questo contesto non brilla il FTSE Mib che, sotto il peso delle vendite che hanno colpito sia il settore oil&gas che quello industriale, ha chiude in ribasso dello 0,23% a 36.059,17 punti.
Dal punto di vista operativo, fondamentale sarà la tenuta della soglia dei 36 mila punti, per proseguire il trend rialzista prima verso i 36.300 punti e a seguire i 36.500 punti. Al contrario segnali di debolezza si avrebbero solo con una discesa delle quotazioni sotto i primi sostegni di breve termine posti sui 35.500 punti.
Tra i titoli che a Piazza Affari hanno fatto segnare una delle peggiori performance troviamo Stellantis, che ha pagato una serie di notizie negative. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Stellantis: immatricolazioni in calo e timori di dazi indeboliscono l'azione
Dopo gli acquisti di ieri, tornano le vendite a Piazza Affari sulle azioni Stellantis che, con un ribasso dell'1,53%, hanno realizzato la peggiore performance tra le blue chip. A impattare sul sentiment odierno sono stati sia i dazi del 25% imposti da Trump su Canada e Messico che i dati sulle immatricolazioni di auto in Europa riguardanti sia il mese passato che l'intero 2024.
Per quanto riguarda l'incremento delle tariffe nei due Paesi, il Gruppo automobilistico italo-francese gestisce due stabilimenti di assemblaggio in Messico, dove vengono prodotti pick-up, i furgoni Ram e la Jeep Compass, mentre in Canada nei suoi impianti vengono prodotti i modelli Chrysler e un nuovo modello della Jeep.
Secondo un rapporto di Bernstein, se le nuove tariffe dovessero essere applicate, sarebbero decisamente negative per l’industria automobilistica americana visto l'elevato numero di veicoli che vengono importati dai due Paesi. Stellantis, che importa circa il 40% dei veicoli che vende negli Stati Uniti, sarebbe quella maggiormente esposta davanti a General Motors e Ford.
Per quanto riguarda invece le immatricolazioni di Stellantis nello scorso mese di dicembre in Europa sono risultate in calo del 6,7% rispetto allo stesso mese del 2023, con una quota di mercato scesa all'11,6% dal 12,9%. Nell'intero 2024, le vendite sono state 1.969.594, -7,3% in confronto al 2023, con una quota di mercato scesa al 15,2% dal 16,5% che si era registrato nell'anno precedente.
Per quanto riguarda lo scorso mese di dicembre Peugeot è stato il marchio più performante con un aumento del 18,9%, mentre dalla parte opposta il brand Fiat ha visto un calo del 46,8%. Nel corso dell'intero 2024 il marchio Jeep ha visto vendite in aumento del 2,9%, mentre al contrario Chrysler ha chiuso l'anno con un calo superiore al 27%.
Azioni Stellantis: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si stanno muovendo le azioni Stellantis sulla Borsa italiana. Dopo gli acquisti di ieri, che avevano spinto il titolo Stellantis a testare i massimi delle ultime due settimane in area 12,85 euro, la giornata odierna è stata all'insegna della debolezza con i prezzi che, con volumi in contrazione, hanno chiuso le contrattazioni in area 12,65 euro.
Nel breve termine importante per il titolo sarà la tenuta dei 12,55 euro, dove troviamo la media mobile a 50 giorni, per riattivare il recupero della passate giornate in direzione dei 12,90-13 euro. Dal punto di vista operativo una conferma oltre questi livelli aprirebbe le porte per andare a testare le forti resistenze situate in area 13,30-13,35 euro, che rappresentano la parte alta di una lateralità in cui il titolo è ingabbiato da quasi 4 mesi.
Nel caso in cui il titolo riuscisse a lasciarsi alle spalle queste aree, si avrebbe un rafforzamento del quadro grafico. In questo caso dovremmo assistere a ulteriori apprezzamenti, con prossimi obiettivi sui 14 euro, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto lo scorso 30 settembre, e a seguire i 14,50 euro. Oltre tali aree resistenziali aumenterebbero le chance di una continuazione degli acquisti capaci di proiettare il titolo in direzione dei 15 euro, i quali rappresentano i top toccati dall’azione nel corso degli ultimi 5 mesi.
Al contrario una discesa dei corsi sotto i 12,55 euro potrebbe tornare ad avvicinare il titolo ai forti supporti situati sui 12-11,95 euro, nelle cui vicinanze transita l’indicatore giornaliero del Supertrend. L’eventuale violazione di questi livelli dovrebbe riattivare la fase correttiva, con un primo obiettivo gli 11,65-11,60 euro e in seguito gli 11,25 euro, che rappresentano i minimi degli ultimi due anni e la parte bassa della lateralità menzionata in precedenza.
Nel caso in cui dovesse realizzarsi questa view, fondamentale diventerebbe la tenuta di tali aree per evitare un ulteriore indebolimento del quadro grafico, con obiettivi i 10,5 euro e successivamente la soglia dei 10 euro, che rappresenta il bottom degli ultimi 50 mesi.
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