E' stata una giornata per lo più positiva per i principali mercati azionari del Vecchio Continente, che chiudono la prima seduta della settimana in generale rialzo. In questo contesto il FTSE Mib ha perso lo 0,9%, perfermance appesantita dallo stacco dei dividendi che ha avuto un impatto negativo di circa l'1,56%. I prezzi dell'indice italiano hanno così terminano le contrattazioni nei pressi dei 33.700 punti. Dal punto di vista operativo il mancato recupero delle prime resistenze poste sui 34.000 punti dovrebbe far proseguire la fase correttiva, con un primo obiettivo posto sui 33.500 punti e successivamente i minimi della passata ottava in area 33.300 punti.
Tra le storie interessanti che hanno contrassegnato la seduta odierna a Piazza Affari troviamo Recordati, che nel primo pomeriggio ha approvato il bilancio del 2023 e comunicato i ricavi preliminari del primo trimestre dell'anno in corso. Andiamo a scoprirli nello specifico.
Recordati: nel 2023 ricavi a +12,4%, il 2024 parte forte
Come era stato comunicato lo scorso 19 marzo, Recordati ha confermato nella giornata odierna i dati riguardanti l'anno passato. Nello specifico i ricavi si sono attestati a 2,082 miliardi di euro, in rialzo del 12,4% rispetto al 2022 ed in linea con la parte alta dell'intervallo di guidance rivista al rialzo nel maggio dello scorso anno. La buona performance deriva dall’ottimo andamento del business in entrambi i segmenti e comprendono ricavi netti pari a 25,6 milioni di euro relativi ad Avodart e Combodart/Duodart, in seguito alla finalizzazione dell’accordo di commercializzazione con GSK. Nel corso dell'anno passato l'Ebitda si è attestato a 796,6 milioni di euro, in aumento del 14,4% rispetto all'anno precedente e con un margine che si porta al 37%, mentre l'utile netto vede una crescita del 24,6% a 389,2 milioni di euro. Grazie a questi numeri il dividendo passa dagli 1,15 euro del 2022 agli 1,2 euro del 2023.
Nel corso dell'approvazione del bilancio del 2023, il Gruppo farmaceutico ha anche anticipato i dati relativi ai ricavi del periodo gennaio-marzo 2024. Nello specifico questi si sono attestati a 607,8 milioni di euro, in aumento del 10.2% rispetto al primo trimestre del 2023 o del 10,9% escludendo il contributo di Avodart®/Combodart, pari a 27,5 milioni di euro e a tassi di cambio costanti. Questi numeri riflettono un buon inizio dell'anno per entrambi i segmenti, nonché una tempistica degli ordini in Turchia e verso i distributori internazionali in linea con quello del primo trimestre del 2023. Da segnalare che l'impatto negativo dei cambi nei primi tre mesi è stato pari a 31,2 milioni di euro, dovuto soprattutto alla valuta turca, compensato però dall’aumento dei prezzi.
Azioni Recordati: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si è comportata l'azione a Piazza Affari dopo queste news. Con volumi superiori alla media giornaliera mensile è stata una seduta all'insegna degli acquisti per il titolo Recordati, con le quotazioni che si portano nei pressi dei 51 euro. Nel breve termine una conferma oltre questi livelli, dovrebbe far proseguire il movimento odierno prima in direzione dei 51,60-51,70 euro, dove transita l'indicatore daily del Supertrend, e successivamente verso i massimi di periodo situati sui 53,40 euro.
Dal punto di vista operativo il superamento di tali aree resistenziali andrebbe a riattivare il trend rialzista, con prossimi obiettivi i 55 euro ed in seguito i 56,50 euro. Nel caso in cui quest'ultimi livelli dovessero essere messi alle spalle, si aprirebbero le porte per l'azione di andare a rivedere i massimi di sempre posti nelle vicinanze dei 58 euro.
Al contrario la mancata conferma sopra i 51 euro, dovrebbe riportare le vendite con primo obiettivo i 50 euro e a seguire i minimi degli ultimi tre mesi in area 48,50 euro. Dal punto di vista operativo la violazione di quest'ultimi supporti, andrebbe a riattivare la fase correttiva, innescatasi lo scorso mese di marzo dai 53,4 euro, in direzione dei 47,50 euro, dove non solo troviamo la media mobile a 50 giorni ma anche la trendline ascendente che parte dai minimi di marzo dello scorso anno. Nel caso in cui anche quest'ultimi livelli dovessero cedere il passo alle vendite, dovremmo assistere a nuovi ribassi prima in direzione dei 46,6 euro ed in seguito verso la soglia dei 46 euro.
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