In una giornata ricca di dati macroeconomici, i futures del Vecchio Continente impostati sopra la parità anticipano un inizio di seduta in leggero territorio positivo per i mercati azionari europei. A livello generale, cresce l'attesa per la riunione della FED le cui decisioni arriveranno nella serata di domani.
In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 33.700 punti, cercando di allontanarsi dai supporti situati sui 33.500 punti. Dal punto di vista operativo la violazione di questi ultimi livelli, dovrebbe far proseguire le vendite prima in direzione dei 33.300-33.250 punti e a seguire la soglia dei 33.000 punti. Al contrario segnali di ritrovata forza si avrebbero con il ritorno delle quotazioni oltre l'area dei 34.000 punti.
Tra i titoli da monitorare nelle prossime ore a Piazza Affari troviamo Poste italiane, con il Gruppo che poco fa ha comunicato i conti dei primi sei mesi e del secondo trimestre. Andiamo a scoprirli.
Poste Italiane: ricavi semestrali crescono del 2,6%
In queste ore Poste Italiane ha comunicato i dati sia del primo semestre che del secondo trimestre dell'anno in corso che, grazie all'ottima performance di corrispondenza e pacchi e da un margine di interesse a livelli record, ha visto numeri in miglioramento. Nel corso dei primi sei mesi i ricavi hanno visto una crescita el 2,6% a 6,16 miliardi di euro, ma escludendo l'impatto della plusvalenza di sennder e della Gestione Attiva del Portafoglio e della stima del contributo al fondo di garanzia assicurativo dei rami vita, l’incremento sarebbe stato del 7,3%.
Nel dettaglio i ricavi da terzi di corrispondenza, pacchi e distribuzione ha visto una crescita del 7%, i servizi finanziari un aumento del 7%, i servizi assicurativi un apprezzamento del 7,1%, mentre i ricavi dei servizi postepay hanno visto una crescita del 12,7%. In contrazione è stato il risultato operativo, che è sceso da 1,57 miliardi a 1,49 miliardi di euro, ma al netto delle poste straordinarie contabilizzate nel 2023 il risultato sarebbe cresciuto del 14,2%. L'utile netto si è invece attestato a 1,03 miliardi di euro, rispetto agli 1,14 miliardi contabilizzati nei primi sei mesi del 2023, ma al netto delle poste straordinarie la crescita sarebbe stata del 14,3%.
Nel corso del secondo trimestre i ricavi sono saliti del 4,5% a 3,12 miliardi di euro, rispetto ad attese poste a 3,04 miliardi di euro, mentre l’utile netto è sceso del 12,6% a 525 milioni di euro, ma meglio del consenso posto a 497 milioni di euro. Da sottolineare che al netto delle poste straordinarie la crescita sarebbe stata del 12,9%. Alla fine dei primi sei mesi del 2024 la posizione finanziaria netta è stata positiva per 3,27 miliardi di euro, rispetto ai 3,86 miliardi di inizio anno, mentre le Attività Finanziarie Investite risultavano pari a 589 miliardi di euro, supportate da una raccolta netta di circa 4 miliardi, cui 2,8 miliardi nei prodotti di investimento. Solida è risultata la posizione patrimoniale, con il total capital ratio di Banco posta al 23,8% ed un Cet 1 ratio al 20,3%. Da sottolineare infine che grazie ai numeri comunicati il Gruppo guidato da Matteo Del Fante ha alzato la guidance dell'Ebitda Adjusted a 2,8 miliardi di euro.
Azioni Poste Italiane: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere le attese sull'azione nel breve e medio periodo. Con volumi in calo rispetto alle sedute precedenti, è stata una giornata all'insegna della cautela quella di ieri per il titolo Poste Italiane, con i prezzi che hanno chiuso le contrattazioni in area 12,16 euro. Dal punto di vista operativo per avere un segnale di forza e di conseguenza una ripresa del trend di fondo ascendente, i prezzi dovrebbero lasciarsi alle spalle i massimi della scorsa ottava situati sui 12,35 euro.
Il superamento di questi livelli, nelle cui vicinanze transita la media mobile a 50 giorni, aprirebbe le porte per un allungo in direzione dei 12,5 euro, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto lo scorso 24 giugno e successivamente i 12,65 euro, dove verrebbe messo sotto pressione l'indicatore giornaliero del Supertrend. Nel caso in cui anche questi livelli dovessero essere lasciati alle spalle, aumenterebbero per il titolo le possibilità di andare a rivedere i massimi annuali situati sulla soglia dei 13 euro.
Al contrario la perdita degli 11,95 euro, che rappresentano i minimi degli ultimi mesi, riattiverebbero la fase correttiva partita nello scorso mese di giugno, con un primo obiettivo ribassista posto nei pressi degli 11,50 euro. Nel caso in cui anche questi ultimi sostegni non dovessero riuscire ad arrestare le vendite, si assisterebbe ad una continuazione delle vendite prima verso gli 11,25 euro, dove troviamo sia la trendline ascendente che parte dai minimi di ottobre dello scorso anno che la media mobile di lungo periodo, ed in seguito i 10,90-10,80 euro.
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