Il mancato annuncio di nuovi interventi da parte delle autorità cinesi a sostegno dell'economia del Paese, ha indebolito i mercati azionari del Vecchio Continente che hanno chiuso le contrattazioni in generale territorio negativo. In questo contesto il FTSE Mib ha terminato la seconda seduta dell'ottava in ribasso dello 0,35% nei pressi dei 33.700 punti.
Dal puntto di vista operativo la mancata ripresa dei 33.800 punti dovrebbe favorire ulteriori discese verso i 33.500 punti e a seguire i 33.300-33.250 punti. Al contrario il superamento dei 33.800 punti dovrebbe riattivare il trend rialzista, con un primo obiettivo la soglia dei 34.000 punti.
Tra i titoli da monitorare nella giornata odierna ci spostiamo a Wall Street con Mara Holdings, dopo che la società ha comunicato l'utilizzo del gas nelle sue operazioni di mining. Andiamo a scoprire i dettagli in merito.
Mara: utilizzerà il gas in eccesso per le sue operazioni di mining
In queste ore Mara Holdings, il più grande miner di bitcoin, ha comunicato di aver iniziato ad utilizzare il gas in eccesso, alimentando 25 megawatt nelle sue operazioni di mining. La mossa odierna si inquadra all'interno della lotta per l'utilizzo dell'energia che vede coinvolte anche le Big Tech USA, le quali sono disposte a pagare qualsiasi prezzo pur di utilizzare l'elettricità nel campo dell'intelligenza artificiale, rendendo in questo modo difficile per i minatori di bitcoin competere con loro.
In questo contesto è da sottolineare che la maggior parte delle società di mining statunitensi, che rappresentano fino al 2,3% del consumo totale di elettricità negli Stati Uniti, acquistano energia dalla rete per far funzionare i loro impianti di estrazione. Al contrario Mara con l'operazione odierna riuscirebbe non solo ad aggirare parte della concorrenza, ma essendo proprietaria della generazione di energia eviterebbe prezzi sempre più alti.
Ricordiamo che negli ultimi anni l'estrazione delle criptovalute è stata criticata dall'opinione pubblica a causa delle emissioni di anidride carbonica. Tutto questo ha portato ad alcune restrizioni in alcuni luoghi ma anche ad una proposta federale di tassare l'utilizzo di energia da parte dell'industria.
Nel dettaglio MARA, nell'ambito di un progetto pilota, acquisterebbe il gas naturale dai produttori di petrolio indipendenti del Texas e del Nord Dakota ed in seguito convertirebbe la materia prima in energia, per far funzionare i suoi centri dati. Inoltre MARA sarà anche in grado di generare crediti di carbonio, in quanto andrà a catturare gas che al contrario dovrebbe essere bruciato o espulso nell'atmosfera sotto forma di metano, alimentando in questo modo il surriscaldamento globale. Sottolineiamo infine che nel mese passato Mara ha prodotto 705 bitcoin, in aumento del 5% rispetto al precedente mese di agosto, raggiungendo un totale di 26,842 bitcoin.
Azioni MARA: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si sta muovendo l'azione a Wall Street. E' un inizio di giornata in leggero territorio positivo per il titolo MARA, con i prezzi che si portano oltre la soglia dei 16 dollari. Dal punto di vista operativo per dare seguito al rimbalzo innescatosi nella seconda parte della scorsa ottava, i prezzi dovrebbero spingersi oltre i massimi dell'ultimo mese situati sui 17,80-17,90 dollari, dove transita anche l'indicatore giornaliero del Supertrend.
Nel caso in cui queste aree resistenziali dovessero essere lasciate alle spalle, si avrebbe una continuazione degli acquisti verso i 18,75 dollari e successivamente in direzione dei 19,80 dollari, dove verrebbe messa sotto pressione la media mobile di lungo periodo. Dal punto di vista operativo il superamento di questi ultimi livelli andrebbe a rafforzare il quadro grafico, con possibili espansioni dei guadagni fin verso i 22,5 dollari.
Al contrario la perdita dei 15 euro, minimi delle ultime settimane, aprirebbe la strada all'azione per andare a rivedere i minimi dello scorso 6 settembre nei pressi dei 13,30 dollari, che rappresenta il bottom annuale. L'eventuale violazione di questi supporti andrebbe ad indebolire ulteriormente la struttura grafico di fondo, aprendo la strada a nuove discese prima verso i 12,5 dollari ed in seguito in direzione degli 11 dollari.
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