Il fermento intorno all'intelligenza artificiale ha spinto le azioni a Wall Street a livelli record. Alcuni protagonisti della nuova tecnologia hanno intrapreso un rally davvero inarrestabile sulle prospettive di ricavi e i profitti stellari. Nvidia per un breve lasso di tempo è arrivata a essere la società più capitalizzata del mondo, perché i suoi chip di fascia alta non hanno rivali e sono sempre più richiesti dalle aziende che sviluppano l'AI (Artificial Intelligence) generativa e dai data center che elaborano una grande quantità di dati. Il colosso taiwanese dei chip a contratto Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (TSMC) è riuscito a superare i 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato.
Segni tangibili, tutti questi, che il mercato legato all'AI, in particolare per ciò che afferisce ai chip, è molto caldo in questo momento e difficilmente a breve subirà un rallentamento. Sono tuttavia parecchie anche le aziende che si sono schiantate nel settore dell'intelligenza artificiale, o quantomeno che non riescono a tenere il passo delle Big Tech. Il motivo è che ancora non traducono in guadagni tangibili i loro progetti tecnologici e ancora meno sono in grado di convincere il mercato che nel prossimo futuro trarranno grandi benefici dai loro investimenti.
Azioni intelligenza artificiale: è arrivato il momento di vendere?
Questo potrebbe comunque essere il momento di capire fino a che punto potrà spingersi il rally dell'intelligenza artificiale. In altri termini, chi ha investito nelle azioni di società come Nvidia deve mantenere la posizione o portare a casa i profitti?
Secondo gli strategist di Citigroup, da una revisione storica si ricava che forse è tempo di monetizzare i guadagni nei nomi più grandi. Gli esperti della banca americana sottolineano che il sentiment delle azioni esposte all'intelligenza artificiale è il più forte dal 2019 e le previsioni sono per un free cash flow delle società oltre le aspettative nella maggioranza dei casi. Tuttavia, "letture di questo tipo suggeriscono una volatilità significativamente maggiore in arrivo", hanno affermato.
Questo non significa abbandonare completamente il settore AI, ma rimodulare lo schema di investimento includendo titoli diversi da quelli che già si conoscono. "Gli investitori dovrebbero riequilibrarsi verso una gamma più ampia di titoli AI lungo la catena del valore", hanno aggiunto. Gli strategist ammettono che puntare contro l'intelligenza artificiale in questo momento sia un esercizio difficile per molti, ma mettono in guardia dai rischi. "Il sentiment è molto ottimista, ma sembra ancora all'inizio di una bolla in piena regola", hanno concluso.