La crescita al ritmo più lento degli ultimi 4 anni del deflatore PCE USA rinvigorisce Wall Street ma non le Borse europee. Nell'ultima seduta dell'ottava i listini azionari del Vecchio Continente hanno archiviato le contrattazioni in lieve territorio negativo.
In questo contesto il FTSE Mib ha terminato le contrattazioni sui valori di giovedì, in area 38.600 punti. Dal punto di vista operativo non cambia la view sul FTSE Mib, che solo con la tenuta dei 38.500 punti dovrebbe evitare una continuazione della fase correttiva prima in direzione dei 38mila punti e a seguire verso i 37.800-37.750 punti.
Tra i titoli da seguire nella giornata odierna ci spostiamo a Wall Street con HP, con il Gruppo che nelle scorse ore ha comunicato i dati del primo trimestre fiscale. Andiamo a leggerli nel dettaglio.
HP: fatturato primo trimestre in crescita del 24%
Nelle scorse ore HP ha comunicato i dati del primo trimestre fiscale, conclusosi lo scorso 31 gennaio, che è stato caratterizzato da una crescente domanda di sistemi capaci di AI. Nello specifico i primi tre mesi si sono conclusi con un fatturato a 13,5 miliardi di dollari, oltre le attese degli analisti poste a 13,36 miliardi di dollari e in aumento rispetto ai 13,18 miliardi di dollari dello stesso periodo del 2024.
Nel dettaglio il fatturato netto del segmento Personal Systems di HP, che ospita i suoi PC desktop e notebook, è aumentato del 5% a 9,2 miliardi di dollari, mentre quello del segmento PS commerciale è cresciuto del 10%. In calo è risultato l'utile netto passato dai 622 milioni di dollari ai 565 milioni di dollari. Per quanto riguarda l'utile non-GAAP si è attestato a 0,74 $ rispetto agli 0,81 $ di dodici mesi prima e leggermente sotto il consenso posto a 0,75 dollari.
Nel corso della presentazione dei dati, l'azienda ha dichiarato che licenzierà altri 1.000-2.000 dipendenti come parte del suo piano di ristrutturazione precedentemente annunciato, generando un risparmio di quasi 300 milioni di dollari nell'anno fiscale 2025.
Per quanto riguarda l'outlook sul 2° trimestre, è previsto un utile per azione tra gli 0,75-0,85 dollari, leggermente sotto le attese degli analisti poste a 0,86 dollari, mentre nel corso del 2025 è confermato nel range 3,45-3,75 dollari per azione.
L'azienda ha infine sottolineato che nel corso dell'anno è previsto un'accelerazione del mercato del PC, in quanto la scadenza della fine del supporto di Windows 10, nel prossimo mese di ottobre, dovrebbe spingere centinaia di milioni di utenti di PC a rinnovare i loro dispositivi.
Il Gruppo ha infine confermato che, per evitare di essere colpita dai nuovi dazi dell'amministrazione Trump verso la Cina, sta diversificando la sua catena di approvvigionamento ed entro la fine di ottobre oltre il 90% dei propri prodotti venduti in Nord America saranno costruiti al di fuori del Paese asiatico.
Azioni HP: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si stanno comportando le azioni HP a Wall Street. È una prima parte di giornata in deciso ribasso per le il titolo HP che, proseguendo il trend ribassista di breve termine, si porta sui minimi degli ultimi 8 mesi sotto la soglia dei 31 dollari.
Dal punto di vista operativo la perdita di questi supporti andrebbe a riattivare la tendenza di medio termine discendente, verso i minimi odierni situati sulla soglia dei 30 dollari, dove transita anche la trendline ascendente che parte dai minimi di settembre 2023 e congiunge quelli dello scorso mese di aprile.
L'eventuale violazione di tali supporti andrebbe a indebolire la struttura grafica di fondo, con prossimi obiettivi prima i 29 dollari e successivamente il bottom dello scorso anno in area 27,50 dollari.
Al contrario il ritorno dei prezzi oltre gli ex sostegni in area 32 dollari, dovrebbe porre le basi a un recupero del titolo con un primo target i 32,5 dollari e a seguire i 33,15-33,20 dollari, nelle cui vicinanze troviamo l'indicatore daily del Supertrend.
Il superamento di queste aree dovrebbe far proseguire gli acquisti in direzione dei 33,75-33,90 dollari e successivamente i 35 dollari, top del 2025 e livelli in cui troviamo la media mobile di lungo periodo. Sarà solo lasciandosi alle spalle questi ultimi livelli, che si avrebbe un miglioramento del quadro grafico con possibili nuovi allunghi in direzione dei 36,25 dollari.
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