Le possibilità sempre più alte che Powell possa andare a tagliare nel prossimo mese di settembre i tassi di interesse non hanno sostenuto i mercati azionari del Vecchio Continente nel corso della seduta odierna, con i principali indici di Borsa che hanno chiuso le contrattazioni in generale ribasso.
In questo contesto non ha fatto eccezione il FTSE Mib, che ha terminato la quarta seduta della settimana ribasso di oltre il 2,6%, trainato dalle vendite presenti sul settore bancario in scia ai rumors di una tassazione sugli extra profitti. Dal punto di vista operativo la perdita dei 33.000 punti aumenta le possibilità per il nostro mercato di andare a rivedere i minimi degli ultimi mesi posti nei pressi dei 32.500 punti. Al contrario segnali di forza si avrebbero solo con un ritorno delle quotazioni oltre la soglia dei 34.000 punti.
Tra i titoli che si sono messi in luce a Piazza Affari troviamo Ferrari, che ha sfruttato i conti trimestrali comunicati dalla società in tarda mattinata. Andiamo a scoprirli nello specifico.
Ferrari: utile secondo trimestre in crescita e guidance rivista
Nelle scorse ore Ferrari ha comunicato i dati del secondo trimestre dell'anno in corso che, caratterizzato da un mix di prodotti più elevati e dall’accresciuta domanda per le personalizzazioni, ha visto non solo numeri in aumento ma ha spinto il Gruppo ad alzare la guidance per il 2024. Nel corso del periodo aprile-giugno i ricavi netti si sono attestati a 1,712 miliardi di euro, in crescita del 16,2% rispetto all’anno precedente. Le consegne totali sono state pari a 3.484 unità, in aumento del 2,7% rispetto al secondo trimestre 2023.
Per quanto riguarda l'Ebit Adjusted si è attestato a 511 milioni di euro, in crescita del 17% rispetto all’anno precedente, con un margine pari al 29,9% rispetto al 29,7% dello stesso periodo del 2023. In questo contesto l'utile netto si è apprezzato del 24% a 413 milioni di euro, con un utile per azione a 2,29 euro, rispetto agli 1,84 euro di dodici mesi fa.
Ottima la performance dell'Ebitda pari a Euro 669 milioni, in aumento del 13,7% rispetto all’anno precedente, con un margine pari al 39,1% rispetto al 40% dello stesso trimestre dell'anno passati, con una generazione di free cash flow industriale pari a 121 milioni di euro.
Per quanto riguarda le aree geografiche la zona euro ha visto una crescita delle consegne dell'1%, le Americhe del 13%, mentre Cina, Honh Kong e Taiwan un incremento del 18% ed il resto del Mondo un aumento del 4%. Nel dettaglio le consegne nel trimestre sono state trainate dalla Ferrari Purosangue, dalla Roma Spider e dalla 296 GTS.
Sono inoltre iniziate le prime consegne per quanto riguarda la SF90 XX Stradale, mentre sono diminuite le consegne della Roma e della 812 Competizione, vicine alla fine del ciclo vita, e la SF90 Stradale e la 812 GTS arrivate alla fine della produzione.
Per quanto riguarda i primi sei mesi del 2024 l'utile netto ha visto un aumento del 21% a 765 milioni di euro, con ricavi a 3,3 miliardi di euro in salita del 14% rispetto allo stesso periodo del 2023. Buona la performance dell'Ebit Adjusted che passa da 822 milioni di euro agli attuali 953 milioni di euro, con un margine in salita di 60 pb al 28,9%. Situazione identica per l'Ebitda che si apprezza del 13% a 1,27 miliardi di euro ed un margine in leggero calo di 10 pb al 38,7%.
Da sottolineare infine che, in scia a questi dati, il cavallino rampante ha rivisto al rialzo la guidance sul 2024, con ricavi che passano da 6,4 miliardi di euro a superare i 6,5 miliardi di euro, un margine sull'Ebit passare dal 27% al 27,5% ed un utile per azione a 7,9 euro, rispetto ai 7,5 euro comunicati in precedenza.
Azioni Ferrari: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si è comportata l'azione nella seduta odierna. È stata una giornata volatile per il titolo Ferrari che, con volumi in deciso aumento rispetto alla media giornaliera mensile, ha chiuso le contrattazioni, dopo aver testato la soglia dei 400 euro, in area 391 euro con un guadagno di quasi il 3%. Con un impostazione di fondo che rimane confermata al rialzo, tutte le fasi correttive che dovessero riportare l'azione in direzione dei 375 euro, minimi degli ultimi mesi, potrebbero essere lette come delle occasioni di acquisto.
Dal punto di vista operativo la tenuta di tali supporti dovrebbe riattivare il flusso di acquisti, con un primo obiettivo situato sui 400 euro e successivamente i massimi di sempre posti nei pressi dei 405-409 euro. Nel caso in cui tali livelli dovessero essere messi alle spalle, si avrebbe un deciso ed ulteriore rafforzamento del trend ascendente in direzione dei 425-430 euro e a seguire verso la soglia dei 450 euro.
Al contrario la perdita dei 375 euro dovrebbe aprire la strada ad una fase correttiva più profonda, con un primo obiettivo situato sui 365 euro e a seguire i 350 euro. Nel caso in cui questi supporti dovessero essere persi, le quotazioni dovrebbero andare a mettere sotto pressione i 330 euro, dove transita la trendline ascendente che parte dai minimi del dicembre 2022 e congiunge i minimi dello scorso mese di settembre. L'eventuale violazione di tali livelli andrebbe ad indebolire il trend primario, aprendo di conseguenza le porte ad ulteriori discese fin verso i 300 euro, che rappresentano gli ex massimi di ottobre del 2023.
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