Dopo una partenza all'insegna degli acquisti, nel corso della giornata i mercati azionari europei si sono indeboliti sui timori di una Bce ancora aggressiva in tema di tassi di interesse. Dopo le ultime dichiarazioni arrivate da Londra da Christine Lagarde, gli indici di Borsa europei hanno così archiviato in territorio negativo la prima seduta della settimana. In questo contesto il FTSE Mib ha terminato le contrattazioni a contatto con i 28.600 punti, avvicinandosi in questo modo ai primi supporti posti nei pressi dei 28.500 punti.
Dal punto di vista operativo la perdita di questi livelli farebbe proseguire la fase correttiva prima verso i 28.300-28.250 punti e a seguire in direzione della soglia dei 28.000 punti. Al contrario sarà solo con il superamento dei 29.000 punti che si avrebbe un segnale di forza, aprendo di conseguenza le porte per un ritorno sui massimi degli ultimi 15 anni in area 29.600-29.700 punti. Tra i titoli che a Piazza Affari si sono messi in luce troviamo Eni, che in mattinata ha comunicato la vendita di una sua controllata nigeriana. Andiamo a vedere di chi si tratta.
Eni: vende controllata Naoc a Oando
A metà mattinata il cane a sei zampe ha comunicato di aver siglato con Oando PLC, la principale società energetica nigeriana, l'accordo per la vendita della controllata Nigerian Agip Oil Company, attiva all'interno del Paese sia nell'esplorazione e produzione di idrocarburi onshore che nella generazione di energia elettrica. In Nigeria NAOC detiene partecipazioni societarie in 4 blocchi onshore, nelle centrali elettriche di Okpai 1 e 2, con una potenza installata di 960MW, ed infine in due licenze esplorative onshore con una quota rispettivamente del 90% e del 48%. Da sottolineare che nell'operazione odierna la quota che NAOC detiene in SPDC, joint venture tra Shell, TotalEnergies, NAOC e NNPC 55%, non rientrerà nel perimetro della transazione e rimarrà nel portafoglio dell'azienda italiana.
L'operazione di queste ore, che risulta in linea con il Piano 2023-2026 di Eni, consentirà alla società guidata da Claudio Descalzi di proseguire ad operare nel Paese africano concentrandosi sulle attività offshore gestite, come Agip Exploration e Agip Energy and Natural Resources. Rimanendo nel continente africano da sottolineare gli investimenti, pari a 7,7 miliardi di dollari, che Eni andrà a mettere in campo in Egitto. L'obiettivo è quello di ampliare le attività di sviluppo per consentire alla società di mantenere alti i tassi di produzione nei vari giacimenti.
Azioni Eni: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo a vedere come si è mossa l'azione Eni nella prima seduta dell'ottava. E' stato un inizio di settimana all'insegna degli acquisti per il titolo Eni con i prezzi che, proseguendo il loro trend ascendente, si sono portati oltre l'area dei 14,50 euro. Nel breve periodo le attese sono, grazie a tutti gli indicatori di forza impostati al rialzo, per una continuazione di questo movimento, che dovrebbe spingere i corsi in direzione dei massimi annuali posti vicini alla soglia dei 15 euro.
Nel caso in cui quest'ultime aree resistenziali dovessero essere messi alle spalle, si avrebbe un deciso rafforzamento del quadro grafico con possibili ulteriori apprezzamenti verso i top del 2019 situati sui 16 euro. In questo contesto rialzista eventuali fasi correttive che riportassero l'azione verso la soglia dei 14 euro, dove troviamo l'indicatore del Supertrend, verrebbero viste come possibili occasioni di acquisto per chi non avesse il titolo nel proprio portafoglio.
Al contrario la violazione di quest'ultimi supporti aprirebbe le porte a delle prese di beneficio che avrebbero come primo obiettivo i 13,50 euro, dove transita la trendline ascendente che parte dai minimi segnati nel settembre dello scorso. Nel caso in cui ci fosse una violazione di questi livelli, si avrebbe un indebolimento del quadro grafico, che aprirebbe le porte ad ulteriori vendite prima in direzione dei 13 euro ed in seguito verso i 12,65-12,60 euro. Fondamentale sarà non perdere tali sostegni, per evitare prima di andare a mettere sotto pressione i minimi degli ultimi 5 mesi situati sui 12,45 euro ed in seguito andare a rivedere il bottom del 2023 in area 11,80-11,70 euro.
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